Il pagamento ritardato della prima rata della Tares, la cui scadenza è il 31 agosto, non comporterà costi aggiuntivi per il contribuente. È quanto scrive il sindaco, Giancarlo Garozzo, in un manifesto pubblico condiviso dagli altri sindaci della provincia.
«Tenuto conto che la trasmissione delle bollette è pervenuta in data successiva al mese di luglio - scrive il sindaco Garozzo - il pagamento della prima rata può avvenire in data successiva, senza costi aggiuntivi per il contribuente». La Tares (tariffa rifiuti e servizi) sostituisce la vecchia tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu). Essa è stata introdotta dallo Stato, dal governo Monti con il decreto «Salva Italia», e servirà a finanziare anche altri servizi come la manutenzione stradale e l`illuminazione pubblica.
«In questi anni - prosegue il sindaco - abbiamo assistito da parte dello Stato e della Regione a continue tassazioni, che siamo stati costretti a trasferire ai cittadini e che hanno trasformato, noi sindaci, in veri e propri esattori per conto dello Stato». La riscossione della Tares, dunque, non dipende dal Comune ma «l`Amministrazione, pur sensibile alle difficoltà economiche in cui versano tutti i cittadini, ha dovuto, suo malgrado, dare esecuzione» alla legge.
Nel manifesto, il sindaco Garozzo ha voluto spiegare come, in base a quanto stabilito dallo Stato, la Tares viene calcolata e viene riscossa. Essa tiene conto, a differenza della Tarsu, non solo della grandezza dell`abitazione ma anche del numero delle persone che la occupano; inoltre conterrà una maggiorazione di 0,30 centesimi a metro quadro, quota che andrà allo Stato.
La legge ha anche previsto che il pagamento deve avvenire in 4 rate trimestrali. Per il 2013, in attesa del regolamento comunale, le prime tre rate sono calcolate sulla base della Tarsu del 2012 mentre l`ultima sarà una rata di conguaglio. Il consiglio comunale ha solo potuto decidere la percentuale, rispetto alla Tarsu, delle prime tre rate e le scadenze.