Siracusa, Battaglia sull`accorpamento delle CamCom. Parlamentari contro Tornabene, ma Romano lo difende | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
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Siracusa, Battaglia sull`accorpamento delle CamCom. Parlamentari contro Tornabene, ma Romano lo difende

Siracusa, 22/11/2016

Prosegue la guerra all'interno della CamCom di Siracusa all'indomani della revoca della delibera consiliare che chiedeva, a sua volta, la revoca dell'accorpamento di circoscrizioni territoriali delle Camere di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa da parte del Commissario della Camera di Commercio di Siracusa, Dario Tornabene.

Ma non solo, perchè adesso la politica se la prende anche contro se stessa, in quello che ormai sembra un «tutti contro tutti» senza esclusioni di colpi. «Dopo un primo apparente iniziale impegno, appare chiaro - sostengono Stefania Prestigiacomo e Bruno Alicata, rispettivamente deputato nazionale e Senatore tra le fila di Forza Italia - che i parlamentari di maggioranza siano in estremo grave imbarazzo, di fronte al muro di gomma issato dai governi Crocetta e Renzi, totalmente sordi alle istanze del Consiglio camerale di Siracusa e dell'intera rappresentanza parlamentare di maggioranza e opposizione della provincia.

I due parlano poi di »oscuri interessi« per i quali non si intende consentire la revoca dell'accorpamento con Catania, tanto più che l'iter non si è ancora concluso e si è quindi in tempo per applicare i criteri previsti dal decreto attuativo della legge Madia. »Registriamo - concludono - pertanto, pur con le dovute eccezioni, la silenziosa impotenza della deputazione di maggioranza e dell'assessore Marziano nei confronti degli esecutivi Crocetta e Renzi, imperterriti nel manifestare arroganza e menefreghismo verso un territorio che si avvia ad essere ulteriormente penalizzato«.

Anche il deputato regionale Pippo Sorbello parlando dell'atto firmato dal Commissario Tornabene non usa mezzi termini. »E' un sopruso vero e proprio«, esclama riferendosi alla delibera con cui il commissario ad acta della Camera di Commercio di Siracusa, ha revocato la volontà di uscire dall'accorpamento con Catania e Ragusa, precedentemente espressa dal consiglio camerale.

»Lo invito caldamente a rivedere la sua posizione, dannosa per la tutela delle risorse e delle ricchezze locali della provincia di Siracusa», insiste l'on. Sorbello. Che si piazza a difesa di quanti stanno rumoreggiando per una decisione che a detta di alcuni pare seguire solo la difesa degli interessi della vicina Catania.

«Non si pensi di fare di Siracusa un sol boccone. Pronti anche a fare ricorso al Tar contro un accorpamento che è miope. Visto che la legge Madia lo permette, si caldeggi piuttosto una fusione Siracusa-Ragusa, province con molte peculiarità in comune, anche nel tessuto economico». Nei giorni scorsi, Pippo Sorbello aveva firmato la nota con cui la deputazione siracusana - quasi compatta - invitava Crocetta a rivedere la fusione.

Dall'altra parte invece, Sandro Romano, presidente di Confcommercio Siracusa, che difende l'operato del commissario Tornabene, sostenendo che la revoca, seppur tardiva, è un atto legittimo che va in linea a quando dichiarato dal Direttore generale del Mise, Gianfranco Vecchio.

«Motivazioni - afferma Romano - che io stesso ho addotto lo scorso giugno quando sostenevo l'illegittimità della delibera di revoca per vari motivi. In primis è che il consiglio, che era in prorogatio, non poteva deliberare un argomento tale in quanto poteva esercitare solo poteri di ordinaria amministrazione. In qualsiasi caso, laddove fossero state accolte anche le loro richieste, La Cam. Com di siracusa era obbligata ad accorparsi in quanto non erano previste modifiche al quadro normativo nazionale».

Normativa che prevede in tutto 60 enti camerali e che a meno di Camere di Commercio all'interno di aree metropolitane, o con oltre 55 mila aziende oppure con totale autonomia economica, obbliga gli enti all'accorpamento.

«Per questo motivo - ancora Romano - noi abbiamo detto no alla revoca, il Ministero anche e per questo motivo il Commissario ha dovuto revocare una delibera illegittima per tutelare l'ente da eventuali danni erariali. Tutto ciò premesso, in merito all'intervento della deputazione, posso tranquillamente affermare che il loro operato è in netto contrasto con i principi della democrazia perchè è inacettabile che la politica sostenga una parte senza aver sentito l'altra e che tutto venga messo in discussione il giorno successivo all'emissione del decreto assessoriale che ha attribuito i seggi in consiglio camerale e da cui si evinceva la loro sconfitta.»

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