Boom di acquisti su Internet scoppia il clic compulsivo | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
Lunedì 29 Aprile 2024
NOTIZIE

Boom di acquisti su Internet scoppia il clic compulsivo

il nostro stare al mondo e dunque l'economia Ancora uno: lamina che incontri in fila alle Poste, tempo d'attesa stimato per entrambi, un ora circa: Vabbé, almeno se sono qui - dice lei vuol dire che per un ora non compro niente su intenet.

10/10/2015

'Tesoro, sto parlando con te, mi ascolti o stai chattando? ». 'Si, amore, ti ascolto. Solo che nel frattempo ho comprato un rubinetto». Un rubinetto.E due giorni prima erano stati il box doccia, il display per il cellulare vecchio, il cellulare nuovo e aspirapolvere. Frammenti della nostra quotidianità che raccontano come stiamo cambiando, come cambiano le nostre abitudini.

il nostro stare al mondo e dunque l'economia Ancora uno: lamina che incontri in fila alle Poste, tempo d'attesa stimato per entrambi, un ora circa: Vabbé, almeno se sono qui - dice lei vuol dire che per un ora non compro niente su intenet. Gli acquisti online: quanto ci stanno cambiando e quanto cambieranno del commercio tradizionale? Quanta responsabilità hanno sulle saracinesche chiuse? Una risposta Chiara su questo le associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti,non ce l'hanno ancora. E forse anche questo é indice di ritardi. Di sicuro l`abitudine ad acquistare online cresce.

Sul territorio lo confermano le 5 maggiori aziende di spedizionieri e corrieri espressi: 'Gli affari sono in crescita anche grazie agli acquisti online`. In Italia il 30% dei consumatori, nel 2014, ha fatto acquisti in rete abitualmente (rapporto agenzia statale E-commerce Italia): crescita stimata del 15%per il 2015. Oggi, in pratica, il 45% dei consumatori fa shopping online. Quasi uno su due. E anche se il presidente di Confcommercio, Sandro Romano imputa la crisi del settore (i fallimenti dei negozi) solo al consumo in rete, si lascia scappare un per fortuna in Europa siamo tra gli ultimi per acquisti online`. Ma il ragionamento, in tema di correlazione, appare semplice: se compri le scarpe su Zalando, se compri i libri su Amazon, alla lunga il negozio di scarpe e la libreria chiudono. Che sia imputabile al modificare delle nostre abitudini o a un decadimento più strutturale, la crisi del commercio comunque c`é e nuovi numeri la confermano: un rapporto di Confesercenti nazionale parla di 630 mila bassi commerciali sfitti dall'inizio del 2015 in Italia (in Sicilia 51600), 30 imprese che spariscono ogni giorno.

A Siracusa il saldo negativo, cioé la differenza tra le imprese che chiudono e quelle che nascono, é di 257 l'anno (-21 negozi al mese). E secondo il presidente di Confcommercio, Romano, si tratta perfino di dati parziali, che raccontano in maniera contenuta la realtà, che é invece ben peggiore: al dati che escono ufficialmente - dice - sono dati approssimati per difetto.

Si rifanno, infatti, a due elementi oggettivi: cessazione della partita Iva e cancellazione dalla Camera di commercio. Ma noi abbiamo riscontrato, anche facendo verifica dei nostri archivi, l`esistenza di soci che dal punto di vista fiscale risultano attivi, perché non hanno provveduto alla chiusura della partita iva e alla cancellazione dalla Camera di Commercio, ma dal punto di vista pratico sono scomparsi, cioé il negozio non c`é più. Insomma, se diminuiscono i consumi e quelli che acquistano lo fanno online, le saracinesche chiuse sono inevitabili.

l`acquisto online é cresciuto e interessa tutti i settori, dai farmaci agli accessori, alla moda, tutto - é l`analisi del presidente di Confcommercio, Romano - però le chiusure non sono legate esclusivamente a questo. Sono riconducibili a questa che non é una semplice crisi: noi vediamo sul territorio - spiega - il 30% dei mezzi che gira senza assicurazione. Vuol dire che molte persone non riescono a soddisfare le esigenze necessarie. Oltre il 20% in meno di carburante erogato quest'anno,nonostante l`abbassamento dei prezzi.

50 mila persone hanno perso il lavoro in provincia. Povertà che ha colpito il ceto medio. E tutto in un contesto di incremento di tributi: questo determina il crollo dei consumi. Lo vediamo dai carrelli semivuoti nel supermercati: dal 10 al 25 del mese i consumi sono vicini allo zero. In ogni caso le associazioni di categoria stanno capendo la necessità di attrezzarsi nel mondo che cambia. L'acquisto online potrebbe diventare una risorsa, anziché un limite,per chi sa stare in quel tipo di mercato: Confcommercio svela Romano ha chiuso un accordo proprio ieri con ebay: il negoziante si attrezza alla vendita online.

Noi stessi stiamo pensando alla formazione degli iscritti in questa direzione ma é una lotta impari: in rete Ce l'azienda madre che vende il tuo prodotto, abbattendo la filiera, a prezzi ovviamente pin competitivi. Ma per Romano ci sarà un ritorno al passato: l`acquisto online - dice - non é sempre garantito, é ricco di insidie e truffe. Molte persone se ne sono già accorte e sono tornate all`acquisto tradizionale. Il commercio di vicinato sarà sempre presente, l`acquisto sul territorio garantisce al consumatore i servizi post-vendita, che non é solo riparazione, ma anche assistenza. Compri un ferro da stiro online, hai risparmiato 15 euro su 100 e dopo 2 mesi ti si rompe:non é soggetto a garanzia e ci vogliono costi e tempi per spedirlo. Il negoziante ti garantisce assistenza. Sarà, ma per ora cresce il clic compulsivo.

   Seguici su Facebook