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In gioco storia e potere di questa città

ENTI LOCALI Allarme di Romano (Confcommercio) sul piano per le aree metropolitane e i liberi consorzi di Comuni

Siracusa, 21/08/2013

Se i piccoli comuni tremano, perché temono di vedere immolata la propria identità sulla strada degli accorpamenti che la Regione sembra avere convintamente imboccato, quelli più grandi non dormono sonni tranquilli. Non può dirsi tranquilla, soprattutto, Siracusa che nel «gioco» del varo delle città e delle aree metropolitane e dei liberi consorzi di Comuni potrebbe rimetterci un bel po` del proprio territorio e conseguentemente della propria ricchezza e della propria influenza.

Dopo il deputato regionale Vincenzo Vinciullo che nei giorni scorsi ha sollecitato l'assessore alle autonomie locali Patrizia Valenti a dare chiarimenti sul lavoro che sta svolgendo la commissione, ad agitare a livello locale le acque, probabilmente tenute ancora quiete dal clima di vacanze in cui siamo immersi, è stato ieri il presidente provinciale di Confcommercio Sandro Romano le cui parole suonano come un campanello d'allarme.

«Secondo la prima bozza sul riordino del territorio siciliano di cui ha notizia -dichiara - la nostra provincia verrebbe smembrata in favore della città di Catania che nel frattempo diventerebbe area metropolitana insieme a Palermo e a Messina». In buona sostanza, Siracusa rischierebbe di perdere tutti i comuni della zona nord, a cominciare da quelli dell'area industriale: Augusta, con il suo importante porto commerciale, Melilli e Priolo. Ciò significa che la ricchezza di questi comuni sarebbe trasferita dal territorio della provincia di Siracusa a quello dell'area metropolitana di Catania.

Romano vede il rischio di un declino assai pericoloso per Siracusa, che verrebbe umiliata, nonostante la sua gloriosa storia, con la perdita della fascia più ricca del suo territorio, dove si trovano le industrie del polo petrolchimico più grande d'Europa, e che produce il 90% del suo pil. «Ora -dichiara Romano - non vogliamo fare uno sciocco campanilismo, ma non possiamo permettere che una commissione dell`Assemblea Regionale, all`interno della quale nessuno rappresenta Siracusa, senza sentire il territorio, d`emblée, possa cancellare anni di storia di sviluppo pagato anche a carissimo prezzo. E' stato il popolo siracusano che alla fine degli anni Cinquanta ha fatto la scelta di insediare l`industria (a torto o a ragione, in questa sede non è importante), assumendosi tutte le responsabilità. Il popolo siracusano ha dovuto convivere, e continua ancora oggi, con tanti effetti collaterale che l`industrializzazione ha determinato».

Conclude il presidente provinciale di Confcommercio: «In un momento di grande difficoltà socio-economica, abbiamo bisogno di aggregare quante più forze economiche per attrarre ricchezza e non di certo disperdere le energie più importanti a favore di altri. Pertanto non posiamo permettere e non permetteremo che il nostro territorio sia preda del potere per giochi di poltrone, poiché convinti che è un popolo, con la sua storia, che determina i confini di un territorio.

Chiediamo al tavolo permanente del lavoro di intervenire immediatamente e in modo decisivo, insieme alla deputazione, ai sindaci di tutti i nostri comuni e a tutte le realtà sociali».

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