Confcommercio: con la Tari stangata rifiuti fino al 682% | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
Giovedì 9 Maggio 2024
NOTIZIE

Confcommercio: con la Tari stangata rifiuti fino al 682%

Cancellazione della seconda rata Imu, potrebbe restringersi la platea

Roma, 02/11/2013

Stangata sui rifiuti per le imprese: con la Tari, la nuova tassa sull'immondizia, secondo i conti della Confcommercio si registreranno rincari in media del 290% con punte di oltre il 600%: si andrebbe dall'incremento del 46% per i negozi di abbigliamento, di calzature e per le librerie a quello del 682% per le discoteche e i night club. Alle critiche di esperti e associazioni di categoria sulla nuova tassazione immobiliare si aggiungono dunque quelle dei commercianti, che aprono così un altro fronte di possibili modifiche come subito chiesto dal'ala lealista del Pdl, che definisce la manovra Letta altrimenti «invotabile» e che con Silvio Berlusconi assicura l'intenzione «di non arretrare» nella battaglia di un fisco «meno oppressivo».

In attesa dell'inizio dell'esame in Parlamento degli emendamenti alla Legge di stabilità, il cui termine per la presentazione è stato fissato per il prossimo giovedì, intanto il governo lavora alle correzioni puntando a modificare le misure sul cuneo fiscale e sulla casa con un occhio attento soprattutto alle famiglie.

Messa nero su bianco come impegno programmatico quest'estate, l'abolizione della seconda rata Imu continua a essere nell'agenda dell'esecutivo, viene assicurato da fonti ministeriali, nonostante i soldi da trovare siano tanti. Una parte (intorno al miliardo) potrebbe arrivare da un pacchetto di misure sulle banche e comunque non occorrerebbe raggranellare tutti i 2,4 miliardi necessari sulla carta, perché si punterebbe a un restringimento della platea dei beneficiari. Se l'esclusione dal beneficio degli agricoli appare ormai scontata, la discussione invece è ancora aperta sulla possibilità di ampliare le categorie di case che dovranno pagare o abbassare le fasce di reddito che fruiscono degli sgravi. Una strada, quest'ultima, già immaginata per riscrivere le misure legate al cuneo fiscale: l'idea di irrobustire il bonus lasciando fuori chi guadagna oltre i 25-30 mila euro è infatti sul tavolo da qualche giorno ma ora starebbero emergendo i primi dubbi circa l'opportunità di lasciare fuori un numero troppo grande di lavoratori. In questo caso, quindi, sulla falsariga di quanto potrebbe accadere per la tassazione immobiliare, si starebbe pensando di favorire chi ha carichi familiari. La discussione, viene però rimarcato, è ancora aperta, e solo una volta esaminate le proposte di modifica da parte dei partiti si potrà capire meglio quali sono i margini di manovra. Sul fronte casa, tutte le richieste puntano alle detrazioni.

Il governo però non sarebbe orientato, al momento almeno, a prevederle per legge come è stato per l'Imu - viene ribadito - ma preferirebbe lasciare ai Comuni la possibilità di introdurre gli sconti consentendogli allo stesso tempo di alzare le aliquote dall'attuale 2,5 al 4 per mille. Mentre il premier Enrico Letta insiste nel mostrare sicurezza, ribadendo di «guardare al futuro con fiducia» dopo la «fiducia larga» ottenuta il 2 ottobre in Parlamento il sentiero della Legge di stabilità si fa sempre più stretto come testimonia il nuovo fronte polemico sui rifiuti. Se la nuova Tari venisse confermata «sarebbe davvero insostenibile per le imprese e graverebbe sull'intero sistema Paese», avverte Confcommercio.

   Seguici su Facebook