Nel 2013 sono stati 26 i milioni sottratti al settore della ristorazione | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
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Nel 2013 sono stati 26 i milioni sottratti al settore della ristorazione

La stima è stata effettuata da Confcommercio nazionale

Siracusa, 10/11/2013

Nel 2013 sono stati 26 i milioni sottratti al settore della ristorazione. Un ammanco scaturito alla diretta concorrenza. Ovvero di chi opera comunque nel settore. La stima è stata effettuata da Confcommercio nazionale che ha pronto un report dettagliato provincia per provincia riguardo l'andamento dei pubblici esercizi.

E il territorio siracusano è quello che ha registrato un calo tale da porre la provincia ai vertici della classifica per trend negativo. L'analisi della Confederazione nazionale trae spunto da quanto rilevato dal Censis che ha studiato le piazze italiane.

Secondo Confcommercio la "sottrazione" è da ricondurre a tutti gli eventi pubblici, tra sagre e convention, in cui si offre gastronomia tipica. Non che la Confederazione non ritenga importante ogni iniziativa di promozione; piuttosto critica il fatto che non venga sottoposto a debita tassazione quanto proposto negli stand di degustazione, creando così quella differenza di prezzi che porta il consumatore a scegliere il piatto proposto in piazza al posto di quello del locale pubblico.

Le anomalie nella ristorazione saranno tra i temi che domani Confocommercio provinciale tratterà in occasione della «Giornata nazionale di mobilitazione sull'abusivismo commerciale e la contraffazione» per denunciare - dati alla mano - l'entità e le conseguenze sull'economia reale di questi fenomeni «che rappresentano - afferma Sandro Romano, presidente di Confcomemrcio Siracusa - una vera e propria concorrenza sleale che altera il mercato e continua ad alimentare l'economia sommersa.

Le imprese dei nostri settori di rappresentanza, già messe a dura prova dal crollo dei consumi da una pressione fiscale insostenibile e da una carenza cronica di liquidità, risultano ulteriormente indebolite anche per effetto di forme di illegalità diffuse nel sistema produttivo».

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