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Confcommercio: nel 2014 non ci sarà ancora ripresa e l'abusivismo ci strema

botta e risposta. Allarme di Sangalli, ma Saccomanni conferma le previsioni positive

Roma, 12/11/2013

Nessuna ripresa nel 2014. A lanciare l'allarme è il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel suo intervento nella giornata di mobilitazione nazionale per la legalità. "Le imprese del commercio, turismo, servizi sono stremate, da Nord a Sud", mentre l'abusivismo impera soprattutto al Mezzogiorno e nelle isole, dove un venditore ambulante su tre è abusivo.

Il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, continua a mostrare ottimismo a proposito della ripresa economica: "Dopo una crisi grave e prolungata, gli ultimi dati congiunturali segnalano che l'attività economica si sta stabilizzando e il paese si sta avviando verso una graduale ripresa". Per conseguire gli obiettivi di crescita e di riforma, ha spiegato Saccomanni, "è fondamentale che rimangano condizioni di stabilità politica". E' "indispensabile" per "sostenere la fiducia dei mercati".

Secondo Confcommercio, il 2014 non sarà certo l'anno della ripresa. "Non lo sarà - attacca Sangalli - anche per gli effetti di una Legge di stabilità, che se non verrà corretta in Parlamento lascerà di fatto irrisolti i problemi strutturali della nostra economia, e soprattutto non avvierà quella stagione di riforme - prima fra tutte quella fiscale - che auspichiamo da tempo".

Secondo un'indagine Istat, Censis e Format Research, sono a rischio chiusura migliaia di imprese. Tra abusivismo e contraffazione il settore commercio, bar e ristorazione perde 17,2 mld all'anno di fatturato. "Siamo in una situazione di allarme rosso", continua Sangalli. "In Italia sette esercizi su cento sono abusivi, nei mercati ambulanti del Mezzogiorno si arriva a un abusivo su tre. Serve tolleranza zero contro ogni forma di illegalità che si annida anche nelle professioni, nei servizi e nei trasporti, per non parlare del contrabbando".

Confcommercio, annuncia il direttore Ufficio studi Mariano Bella, farà diventare annuale l'indagine sugli effetti economici dei mercati abusivi e irregolari. Il dato dell'illegalità nel commercio, spiega Bella, "è molto superiore al Sud e nelle isole rispetto al resto del paese". Dei 17,2 miliardi stimati, 8,8 miliardi (pari al 4,9% del fatturato regolare) derivano dall'abusivismo commerciale e finiscono a soggetti che operano nel sommerso economico o nell'illegalità. Riguardo al settore turistico, bar e ristoranti, nel 2013, il fatturato abusivo nel 2013 dovrebbe attestarsi a circa 5,2 miliardi, il 10% del volume d'affari del settore (con rischio sopravvivenza per 27.000 imprese e 106.000 occupati regolari).

Lo studio ha evidenziato inoltre che il fatturato sottratto al commercio al dettaglio legale nel 2013 dovrebbe attestarsi a 8,8 miliardi di euro, pari al 4,9% del fatturato regolare. Secondo Confcommercio che parla "di stime per difetto", a causa dell'illegalità rischiano di sparire 43.000 negozi regolari all'anno, insieme a 79.000 lavoratori.

Per il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, "la lotta alla contraffazione è una delle grandi priorità", pertanto sarà creato un osservatorio ad hoc sul fenomeno della contraffazione. Intanto, Confindustria stima un incremento della produzione industriale dello 0,3% in ottobre su settembre.

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