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Lunedì 29 Aprile 2024
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Siracusa, Referendum No-triv. Confcommercio invita i cittadini a votare «Sì»: «Salvaguardiamo il nostro mare»

Confcommercio Siracusa si espone con un invito al ‘Sì` per fermare le trivelle, "per difendere il territorio, il mare e la salute ma soprattutto per non rinunciare alla nostra sovranità di popolo che tra soli 5 giorni potrà far valere la propria posizione".

Siracusa, 13/04/2016

Come è noto, il prossimo 17 aprile i cittadini saranno chiamati alle urne per rispondere al quesito referendario che mette nella mani dei cittadini la possibilità di fermare le trivellazioni in mare. Occorre cancellare la norma che consente alle società petrolifere di poter cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste, senza limiti di tempo.

Confcommercio Siracusa si espone con un invito al 'Sì' per fermare le trivelle, «per difendere il territorio, il mare e la salute ma soprattutto per non rinunciare alla nostra sovranità di popolo che tra soli 5 giorni potrà far valere la propria posizione».

I cittadini esprimendo il 'Sì' impediranno per il futuro il rinnovo delle concessioni. Confcommercio Siracusa, sostenendo le motivazioni dei comitati «Vota 'Sì' per fermare le trivelle», ha preso formalmente posizione condividendo sulla propria pagina facebook le iniziative di comunicazione a sostegno del Sì.

«In un territorio come il nostro che dovrebbe vedere nel turismo il suo principale motore economico - sostiene il presidente di Confcommercio Siracusa Sandro Romano - le trivellazioni mettono a rischio i nostri mari, senza garantire particolari benefici economici che tanto sono stati sbandierati nelle ultime settimane dai sostenitori del No o dell'astensione al voto per non raggiungere il quorum. In realtà le riserve di petrolio presenti nei nostri mari, non basterebbero a coprire il bisogno di 7 settimane e quelle di gas di 6 mesi. Non c'è quindi vantaggio per la comunità né tantomeno per la nostra isola e, per questa ragione, abbiamo deciso di impegnarci per far sapere ai cittadini quanto sia importante rispondere alla chiamata alle urne del 17 prossimo venturo. Il nostro vero petrolio è rappresentato dalla bellezza del nostro mare a cuore anche dei tanti operatori balneari, dalla cura della nostra isola preziosa meta turistica, dalla biodiversità dell'ecosistema marino, dalla pesca che si trasforma nella proposta di eccellenza gastronomica degli operatori della ristorazione della nostra provincia, e dal sorriso della gente di mare».

Al prossimo referendum del 17 aprile andrà a votare e voterà sì. La scelta è conseguente alle posizioni già assunte e rappresentate in aula all'Ars e riguardanti alcuni aspetti. «Non ho condiviso l'accentramento in materia di autorizzazioni e concessioni da parte del Governo nazionale ai danni delle Istituzioni regionali e locali - interviene anche il deputato regionale Marika Cirone Di Marco - Ho sostenuto l'adesione dell'Assemblea Regionale Siciliana alla richiesta di referendum avanzata da 9 Regioni. Va dato atto al Governo nazionale di avere rivisto parte delle sue scelte e di respingere con argomenti fondati una visione demonizzatrice delle fonti fossili; di aver raggiunto risultati incontestabili nella produzione delle energie rinnovabili; di avere rafforzato la tutela dell'ambiente attraverso l'introduzione degli ecoreati. Resta invalicabile per me il dovere etico di non pregiudicare con il mio voto o con la mia astensione, la possibilità di scelte diverse che nel futuro comunità interessate volessero prendere sia con riferimento alle autorizzazioni, sia alla contrattazione delle compensazioni. Certo è che, aldilà del risultato del referendum, dopo il 17 aprile Governo nazionale e Paese dovranno trovare una nuova intesa sulla strategia energetica italiana. Lo impongono gli accordi di Cop 21, le iniziative di moratoria sulle energie fossili chieste dalla Francia, l'urgenza di un tavolo negoziale europeo».

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