Dpcm 3 dicembre, presentato dal Presidente del Consiglio. Sintesi delle misure

In vigore il nuovo Dpcm (vedi allegati) presentato dal Presidente del Consiglio. Per i nostri settori le misure illustrate sono, in sintesi, le seguenti:

- BAR E RISTORANTI
Potranno restare aperti tutti i giorni con consumo al tavolo dalle ore 5 alle ore 18. Ogni tavolo potrà ospitare al massimo 4 persone, se non sono tutte coviventi. Dopo le 18 è vietato consumare cibi e bevande nei locali e per strada. L'asporto è sempre consentito fino alle 22,00. Per il periodo natalizio non sono previste ulteriori restrizioni per i pubblici esercizi oltre alle regole previste nelle rispettive «colorazioni» (rosse, arancioni, gialle)

- HOTEL
Rimangono aperti in tutta Italia. Il 31 dicembre sera vietato organizzare veglioni e cene di Capodanno. Per la sera (dopo le 18) del 31 dicembre 2020 i ristoranti degli alberghi potranno effettuare esclusivamente il servizio in camera.

- NEGOZI
Dal 4 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 i negozi potranno aprire fino alle ore 21.
Dal 4 dicembre al 15 gennaio, nei festivi e prefestivi, nei centri commerciali aperti solo gli alimentari, le farmacie, le parafarmacie, negozi che vendono prodotti per l'igiene, tabaccai, edicole e vivai.

- CASHBACK
Introdotto il Piano Italia Cashback. Chi effettuerà acquisti nei negozi fino al 31 dicembre pagando con Carte e App, riceverà un imboso del 10% e fino a 150€. Per partecipare sarà necessario scaricare l'App IO e identificarsi con carta di identità elettronica o SPID

- SPOSTAMENTI
Per quanto riguarda gli spostamenti, sono vietati dalle 22 alle 5, salvo per motivazioni di lavoro, salute e necessità.
Il 31 dicembre divieto di spostarsi dalle 22 sino alle 7 del primo gennaio 2021.
Dal 21 dicembre al 6 gennaio non ci si potrà più spostare tra regioni. Sarà permesso ritornare ai luoghi di residenza o domicilio e abitazione e saranno consentiti gli spostamenti per motivi di necessità, lavoro o salute. Nelle giornate del 25 e del 26 dicembre 2020 e del 1 gennaio 2021 è vietato ogni spostamento tra Comuni, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute, anche in questo caso resta consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.