La crisi in un anno ha "bruciato" 300 aziende | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
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La crisi in un anno ha "bruciato" 300 aziende

Romano: «Da qui a qualche mese tra dichiarazioni dei redditi, Tares, Imu e altre imposte saremo al collasso»

Siracusa, 05/04/2013

Secondo Sandro Romano, numero uno di Confcommercio, il collasso arriverà tra un paio di mesi, quando i cittadini si troveranno a pagare la dichiarazione dei redditi, e le imposte locali comeTares e Imu. Sarà il punto più alto della crisi che in provincia di Siracusa è più forte che in altri centri del meri-dioncescmina vittime in quantità.

Circa 300 aziende hanno chiuso i battenti nell'ultimo anno, producendo, soltanto nel terziario, circa mille disoccupati ed il trend continua per il 2013 ad essere drammatico.

È stato lo stesso presidente di Confcommercio a fornire i dati, drammatici, per il territorio siracusano di un 2012 che si chiude malissimo e di un 2013 nel corso del quale i prim i mesi non hanno fatto registrare alcune inversione di tendenza.

Secondo Plstat c*è stato un boom di cassa integrazione in tutta la Regione, ma Siracusa ha avuto la maglia nera. «Le ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga autorizzate dall'Inps nell'Isola sono aumentate, nel 2012, del 50 per cento rispetto all'anno precedente - scrive Romano -. E i primi mesi di quest'anno stanno seguendo la medesima scia. Si registra, nel contempo, la riduzione della componente ordinaria (-13,9 per cento), mentre è raddoppiato il ricorso a interventi straordinari e in deroga (105,7 per cento), soprattutto da pane delle imprese del commercio e dei servizi con lina soglia che supera il 40 per cento».

Secondo il leader di Confcommercio in provincia arriva in ritardo, se arriverà, il decreto legge del governo sui debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese.

«Tante aziende a causa dei crediti non riscossi, per colpa dell'insolvenza delle pubbliche amministrazioni, sono completamente in ginocchia. Tutto questo è aggravato dal fatto che non potendo pagare le tasse e gli oneri previdenziali, le stesse imprese vengono di fatto estromesse da ogni altra gara d'appalto. È chiaro che il siste ma produttivo locale è orma prossimo al disastro e i recent provvedimenti del Governo, ri guardo 20 miliardi sui 70com plcssivi che saranno a disposi zione delle imprese tra qualche mese non risolverà il problema che. nel frattempo, va ingigantendosi sull'intero territorio».

Il presidente Sandro Romano ha definito necessaria un'azione urgente e congiunta: «Occorre una operazione più ampia che estingua definitivamente il debito della Pubblica amministrazione. Intanto, sono già m ille le ditte in attesa dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione, per una somma di circa 500 milioni di euro». E poi Romano ha elencati gli elementi di crisi: «Disoccupazione dilagante, giovani che non trovano occupazione, aziende che chiudono perché non incassano i crediti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, il sistema creditizio che non concede liquidità, anzi, spesso specula anche sulle difficoltà con tassi al limite di usura, tassazione complessiva che sfiora il 57 per cento, in questo quadro, come potrebbero crescere i consumi? Se non avviene un'azione forte ed immediata da parte del potere centrale e poi degli enti locali, purtroppo, da qui a qualche mese, quando inizieranno i pagamenti delle dichiarazioni dei redditi, e delle imposte locali (Tares, Imu) - ha concluso -, questa città sarà attraversata da un cupo medioevo».

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