L`avvio del turno supplementare
della campagna elettorale era stato
decisamente all`insegna del fair
play: da una parte e dall`altra tra
Giancarlo Garozzo, candidato
sindaco di Centrosinistra, ed Ezechia
Paolo Reale, competitor alla
guida di una coalizione di sole liste
civiche, erano stati elogi per la
correttezza e la compostezza.
Mentre si attendeva Renzi, ed
invece domani alle 20 arriva il segretario
del Pd Guglielmo Epifani
(atteso per un comizio nella frazione
di Belvedere con il presidente
della Regione Crocetta), i giorni
per il ballottaggio sono quasi
scaduti ed il fioretto è stato sostituito
dalla sciabola.
Una frase
dell`avv. Reale sullo scioglimento
per mafia del consiglio comunale
di Augusta, Comune con dieci anni
di amministrazione Pd, ha fatto
scattare la reazione di Garozzo
che chiede le scuse e ha già fatto
saltare l`unico faccia a faccia che
era stato fissato per domani.
«Sarebbe
facile - scrive Garozzo -
scendere ai livelli di Ezechia Paolo
Reale e infangare gli avversari,
ma non siamo abituati a utilizzare
questi metodi. Le accuse di contiguità
con la mafia sono di una gravità
inaudita e squalificano il mio
avversario umanamente e politicamente.
Se Reale vuole dimostrarsi
un candidato degno di amministrare
Siracusa, capace di
confrontarsi civilmente con i suoi
avversari, pretendo che si scusi
pubblicamente. Essere accostati
ad una organizzazione criminale,
responsabile dei peggiori attentati
alla democrazia e alla libertà di
questo Paese è un fatto gravissimo.
Non avendo intenzione di sedere
allo stesso tavolo con chi si
rende responsabile di tali dichiarazioni,
in assenza di pubbliche
scuse e di pubbliche ritrattazioni,
saremo costretti a non partecipare
al confronto».
Giancarlo Garozzo
parte quindi all`attacco. «La
mia esperienza politica è stata
all`insegna delle battaglie per la
legalità e per i più deboli, mentre
Reale sedeva su una comoda poltrona
dell`assessorato, pianificava
il Prg che ha permesso la distruzione
di Siracusa. Reale è uno dei
responsabili e dei protagonisti
delle passate amministrazioni e
ora vuole far credere di essere altro.
Attaccare come ha fatto ieri,
paragonandomi a un burattino
manovrato da Gino Foti è molto
offensivo, e non certo per l`accostamento a Foti, ma perché io, a
differenza dell`avvocato Reale,
non sono manovrabile. Accanirsi
contro quattro ultraottantenni, di
cui uno in precarie condizioni di
salute - continua Garozzo - è
squallido e richiama atteggiamenti
squadristi per nulla vicini a
quella matrice cattolica sbandierata
dai Vinciullo e dai Mangiafico
».
Il candidato a sindaco del
centro sinistra spiega che «la nostra
coalizione, a differenza della
loro, non ha fatto apparentamenti.
La mia giunta sarà libera e svincolata
dalle logiche del potere. Da
parte mia posso garantire che non
ci sono accordi e che non ho alcuna
intenzione di distribuire poltrone
di sottogoverno a chi ha
avuto responsabilità nelle precedenti
amministrazioni».
Immediata la replica di Ezechia
Paolo Reale: «Prendo atto della
scelta del candidato a sindaco
Giancarlo Garozzo di volersi sottrarre
al confronto nel salone Borsellino
di palazzo Vermexio. Nulla
da aggiungere rispetto a quanto
riferito in occasione della convention
alla sala Randone se non ribadire
che ad Augusta sono state accertate
forme di ingerenza della
criminalità organizzata che hanno
esposto l'amministrazione locale
a guida Pd a pressanti condizionamenti,
compromettendo il
buon andamento e l'imparzialità
dell'attività comunale, come specificato
nel decreto di scioglimento
del consiglio comunale emesso
nel marzo scorso dal presidente
della Repubblica su indicazione
del ministro dell`Interno».
Reale
specifica che «nelle mie affermazioni
non ho nulla di personale riferibile
ovviamente a Giancarlo
Garozzo né ai tanti militanti e dirigenti
del Pd che perseguono il bene
comune e che certamente sono
tra i primi ad interrogarsi sul significato
di un fatto oggettivo così
grave come lo scioglimento per infiltrazioni
mafiose del consiglio
comunale di un`importante città
della nostra provincia».
Rincara la dose l`on. Sofia
Amoddio del Pd: «Le dichiarazioni
di Paolo Reale sulla contiguità
tra Pd e mafia sono gravissime ed
inqualificabili. Accusare di contiguità
con la mafia un partito a
causa delle vicende giudiziarie sul
comune di Augusta è una scorrettezza
non degna di un uomo conoscitore
del diritto. L`avvocato Reale
dovrebbe conoscere bene la differenza
tra un`accusa e una condanna,
del resto mi sembra che
faccia proprio questa distinzione
quando cita il caso Lopes, candidato
nella lista Mangiafico ed appena
arrestato. Sono certa che i
cittadini siracusani sceglieranno
il sindaco affidandosi a chi offre
maggiori garanzie di realizzare
una linea di discontinuità con chi
ha amministrato negli ultimi
quindici anni e tra questi Reale
non può tirarsi fuori».
Il presidente di Confcommercio
Sandro Romano sottolinea
che al di là dei due candidati «abbiamo
il dovere di votare e dobbiamo
operare il nostro diritto fino
in fondo scegliendo un gruppo
di uomini che possa al meglio rappresentare
le nostre istanze ed il
bene collettivo per far proliferare
una terra che ha tanto bisogno di
professionalità, coerenza e amore.
Noi continueremo, per il prossimo
futuro, a svolgere il nostro
lavoro di monitoraggio e a tutelare
i piccoli e i medi imprenditori
che risultano essere il volano economico
dell`intera nazione e auspichiamo
che chiunque sia il sindaco
eletto apra un dialogo serio e
qualificante con le parti sociali del
territorio creando uno sviluppo
concertato. In tempi non sospetti
abbiamo redatto un programma
in 10 punti che, secondo il nostro
modesto punto di vista, può essere
una base programmatica da cui
partire per ricominciare a dare respiro
a questa città».
A riportare l`attenzione sul risultato
del primo turno Gianluca
Scrofani, portavoce di Siracusa
Democratica, ha rimarcato l`otti -
mo risultato ottenuto dalla sua lista:
«Con 4.101 voti pari al 6,86
per cento di preferenze, la nostra
lista ha ottenuto un risultato ina-
spettato che ci riempie di orgo-
glio, una risposta della gente che
ci ha sorpreso positivamente e per
la quale ringraziamo quanti han-
no creduto nel nostro impegno
che mettiamo a disposizione della
città. Adesso dobbiamo strutturare
il nostro progetto. Ringraziamo
quanti stanno credendo nel nostro
progetto e nella nostra passione
come Gianni Briante».