Racket, una marcia per «ribellarsi» | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
Mercoledì 3 Luglio 2024
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Racket, una marcia per «ribellarsi»

l coordinatore delle associazioni. Paolo Caligiore: «Chi paga il pizzo perde definitivamente la propria libertà»

Siracusa, 05/12/2012

Si è svolta ieri manina la marcia contro il «pizzo»per sensibilizzare i commercianti della città a denunciare le estorsioni. L'iniziativa è stala organizzata dalla Federazione an tiracket.

La prima "tappa" della marcia contro 11 racket delle estorsione è stata In un negozio per bambini, a piazza Archimede. La proprietaria, Anna Scarlolo, è una donna che al pizzo si è ribellata, come non hanno fatto altri suol colleglli, al punto da decidere di iscriversi all' associazione antiracket Si è commossa. Ieri mattina quando il prefetto Renato Franceschelli l'ha ringraziata per il suo impegno ed il coraggio dimostrati o nella difflcile lotta contro il pizzo, che nel capoluogo, secondo i magistrati della direzione distrettuale antimafia di Catania, rappresenta una delle voci di bilancio più produttive per la criminalità organizzata "E' importante per noi - spiega la commerciante - che le forze dell'ordine siano fisicamente presenti sulle strade. Ci danno coraggio perchè in questo modo avvertiamo un senso di sicurezza".

La marcia, organizzala in cento città meridionali dal Fai, federazione delle associazioni antiracket ed antiusura italiane, per sensibilizzare i commercianti a denunciare le estorsioni, è partita da piazza Archimede per concludersi un paio d'ore dopo in corso Gelone. Il prefetto, che tra poco lascerà il capoluogo, non era da solo in questa passeggiata per la legalità.

Insieme a lui c'erano I vertici provinciali delle forze dell'ordine. I presidenti delle associazioni di categoria. Il sindaco, Roberto Visentin, ed 11 vice presidente della Provincia. Ad accompagnarli dai commercianti è stato Il coordinatole provinciale delle associazioni antiracket. Paolo Caligiore, che svela I pericoli di un atteggiamento omertoso nel confronti dei "signori del pizzo". «le vittime perdono in un colpo solo, la libertà e ladigniià - spiega Paolo Caligiore -. E più commercianti si piegano, maggiore è il controllo del territorio da parte della criminalità organizzata. Non credo che sia questo il mondo in cui pensiamo di vivere, per questo occorre ribellarsi. Non mi stancherò mai di dire che le denunce servono perchè consentono di mandare in carcere i responsabili e di porre fine ad un incubo. Va detto che, pei noi, sono importanti le associazioni di categoria, in quanto hanno un contatto diretto con commercianti ed imprenditori".

La Confcnmmercio ha siglato un patto con le associazioni antiracket «Nel nostro consiglio direttivo - afferma il presidente provinciale della confcommercio, Sandro Romano - c'è un rappresentante dell'antiracket. Si tratta di una iniziativa unica in Italia che fa capire quanto sia delicato ed importante il tema della legalità».

Il sindaco, con tanto di fascia tricolore, ha incontrato i commercianti, invitando a raccogliere l'invito delle associazioni antiracket «Il pizzo - dice Roberto Visentin - inquina l'economia locale, per questo va combattuto con forza ed il mio plauso va certamente al lavoro svolto in tutti questi anni dalle associazioni antiracket". Non è solo il pizzo a preoccupare, perchè c'è anche l'usura che non fa dormire sogni tranquilli, la crisi economica da un lato e la stretta creditizia delle banche hanno spinto molti imprenditori a finire nelle mani degli usurai «Bisogna - dice il presidente della Confesercenti, Arturo Unguanti - intervenire per tentare di convincere le banche a non abbandonare gli imprenditori che sono in difficoltà".

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