Chiudono altri negozi, Romano: «Grave crisi» | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
Lunedì 22 Luglio 2024
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Chiudono altri negozi, Romano: «Grave crisi»

Confcommercio. Dati allarmanti: dodici addetti licenziati in via Tisia, smobilita anche una concessionaria di auto

Siracusa, 19/02/2013

Dodici licenziamenti dopo la chiusura del punto vendita «Moda Italia» in viale Tisia. A lanciare l'allarme è il presidente provinciale della Confcommercio, Sandro Romano che ha chiesto sostegni alla classe politica per sostenere il settore. Secondo i dati forniti da Confcommercio sono trecento gli esercizi commerciali in meno rispetto allo scorso anno e oltre ottocento sono i posti di lavoro persi in provincia.

«Le piccole attività in città sono al collasso - ha detto Romano - questo caso è solo l'ultimo di una lunga serie di chiusure di attività che va avanti da anni e segue di alcuni mesi quella già registrata con alcune imprese all'interno delToutlet e del punto vendita Upim di piazza Adda. Le aziende sono schiacciate dai canoni di affitto elevati e da una pressione fiscale che stanno strozzando le imprese, oltre al crollo dei consumi. La crisi è generalizzata e negli ultimi tre anni sono stati persi 14.500 posti di lavoro. Chiediamo leggi speciali che prevedano facilitazioni creditizie per le aziende ed un contrasto vero alla corruzione presente in politica».

Un'emergenza che è proseguita nei giorni scorsi con la chiusura del punto vendita «Opel» di viale Teracati, e che non si arresterà nel breve periodo secondo il presidente provinciale della Confeserecenti, Arturo Linguanti. «La zona compresa tra via Tisia, viale Zecchino, viale Tica e Largo Dicone è tra quelle più colpite dalla cessazione di attività - ha spiegato Linguanti - basta vedere quanti siano gli avvisi che indichino le cessazioni di attività. Una crisi dovuta anche dalla grande distribuzione che ha mostrato i suoi limiti ed ha costretto alla chiusura decine di piccole imprese anche nella zona centrale come corso Gelone e nel centro storico.

Secondo le stime che abbiamo chiude quotidianamente un'impresa al giorno con tre dipendenti. Un'emergenza vera visto che questi lavoratori non riescono a rientrare nel mercato del lavoro perché sono specializzati solo in questo settore».

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