Province, Marziano: «Niente allarmismi» Il no di Confcommercio | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
Mercoledì 3 Luglio 2024
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Province, Marziano: «Niente allarmismi» Il no di Confcommercio

Riforme. Le critiche di Sandro Romano: «Il nostro territorio va difeso»

Siracusa, 21/08/2013

«Non bisogna creare allarmismi sulla riforma delle province». A gettare acqua sul fuoco delle polemiche è il deputato regionale del Pd, Bruno Marziano. «Non c'è ancora alcun provvedimento ufficiale da parte del governo - ha detto Marziano -. Inutile bagnarsi prima di piovere perchè abbiamo solo uno schema elaborato da alcuni tecnici. Sono assolutamente certo che il provvedimento vero e proprio avrà un taglio completamente diverso».

Marziano si dice anche convinto che «i 21 comuni della provincia decideranno di rimanere nel consorzio di Siracusa e non ci sarà alcuna perdita di territorio». Poi pone un altro problema. «La vera questione, che non ci fa stare tranquilli - sostiene l'esponente del Pd - sono i poteri e i compiti che avranno i consorzi. Questo andrà assolutamente verificato».

Meno tranquillo è invece il presidente provinciale della Confcommercio, Sandro Romano. «Da una prima bozza sul riordino del territorio siciliano - dice Romano - la nostra provincia verrebbe smembrata in favore dell'area metropolitana di Catania». Come denunciato nei giorni scorsi dal deputato regionale del Pdl, Enzo Vìnciullo, in questa prima bozza, la provincia perderebbe comuni come Priolo, Melilli ed Augusta, praticamente tutta la zona industriale e anche il porto per il quale negli scorsi mesi sono state stanziate ingenti risorse. «Questa scelta -ha dichiarato Romano - ha il solo scopo di eliminare una città importante sia dal punto di vista storico che socio economico visto che questa fascia territoriale possiede le industrie pesanti più importanti d'Europa».

Il presidente della Confcommercio punta il dito anche su un altro aspetto. «Non è possibile - ha aggiunto Romano - che una commissione parlamentare, all'interno della quale non c'è nessun rappresentante di Siracusa, possa cancellare anni di storia. Non permetteremo che il nostro territorio sia preda del potere per giochi di poltrone. Su questa vicenda devono intervenire anche il tavolo del lavoro, tutti i deputati e i sindaci dei comuni della provincia».

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