Serrande chiuse al punto vendita «Oviesse» di corso Gelone. Il negozio ha cessato le attività da lunedì, licenziando i nove dipendenti. Una decisione, secondo quanto hanno fatto sapere dai dirigenti del gruppo di abbigliamento, legata alla contrazione dei volumi di affari negli ultimi anni.
Nessuna trattativa è stata avviata al momento per rilevare la struttura che si estende su un'area di oltre duemila metri quadrati. Ha espresso preoccupazione per il futuro dei dipendenti licenziati il presidente provinciale della «Confcommercio», Sandro Romano, che ha parlato di "situazione sociale
che rischia di diventare fuori controllo".
«C'è un'emergenza reale nel settore del commercio che è sottovalutata da chi ci amministra - ha detto Romano - in città le chiusure di strutture di vendita medie e piccole non si contano più ed anche il modello della grande distribuzione ha mostrato i suoi limiti come dimostra la vicenda del Carrefour.
L'auspicio è nell'avvio di una trattativa per l'ampliamento della superficie di vendita da parte del gruppo Sidis che gestisce il settore alimentare, ma in ogni caso si profila un problema per la ricollocazione dei lavoratori in un settore differente da quello che hanno lasciato».
Allarme che era stato lanciato già alcune settimane fa dal presidente provinciale della «Confe-sercenti», Arturo Linguanti. Secondo il dato fornito proprio da Confesercenti sono 327 le attività che hanno chiuso nell'ultimo anno in città con oltre 600 disoccupati.
«Abbiamo chiesto sia ai parlamentari regionali che all'amministrazione comunale misure a sostegno del commercio locale - ha sottolineato Linguanti - ma non abbiamo ottenuto risposta. Stiamo assistendo ad una vera e propria desertificazione nella zona centrale della città.
In corso Gelone con la chiusura di Oviesse e di altri negozi di abbigliamento che nelle scorse settimane hanno cessato le attività si avranno pesanti ripercussioni sotto il profilo economico. Per i nove dipendenti di Oviesse non ci sono al momento margini per la ricollocazione. Il commercio in città è in caduta libera come dimostrano le chiusure di Upim e le cessazioni di attività dei negozi tra corso Gelone, piazza Adda, via Brenta e le aree limitrofe, oltre che in corso Matteotti e viale Tisia».