Serrande alzate per la settimana di Ferragosto.
I commercianti, infatti, hanno
deciso di prendersi il periodo di pausa
dal lavoro. Una scelta determinata dalla
crisi e dal calo delle vendite anche nella
campagna dei ribassi. Non è la totalità
dei negozi che rimarrà aperta, ma una
buona percentuale. Come spiega il presidente
provinciale di Confcommercio
Sandro Romano. «Ci sono attività che
tradizionalmente restano aperte anche
nella settimana di ferragosto, come i negozi
in franchising. A quelle, oggi si aggiunge
un buon 50% di quei negozi che
prima in questo periodo chiudevano per
ferie. Si tratta - commenta Romano - di
una sorta di legittima difesa da una crisi
senza precedenti».
I negozi che resteranno aperti saranno
quelli delle zone centrali o commerciali.
«E` chiaro che gli esercizi delle zone
periferiche rispetteranno il periodo di
pausa, considerato che difficilmente potrebbero
ottenere risultati dall`apertura
».
Anche il presidente di Confersercenti
Arturo Linguanti afferma che tra i suoi
associati la maggior parte terrà aperte le
attività. E anche in questo saranno i negozi
delle zone centrali. Linguanti però
mette in rilievo anche un altro aspetto:
«Il nostro turismo, fino a oggi è prevalentemente
mordi-e-fuggi, ma potremmo
trarne comunque economia se solo fosse
consentita ai visitatori una pausa per
lo shopping. Invece le guide che accompagnano
i gruppi sono costrette a tappe
forzate perchè gli autisti impongono il
rientro a orari ristretti, non consentendo
spesso soste nemmeno per consumare
al bar una granita. E come se non bastasse,
per i pranzi portano i turisti ai self
service dei centri commerciali, perchè lì
trovano il posteggio per i bus. Bisognerebbe
interrompere questo circolo vizioso
».
Aperti anche gli artigiani. Ne parla
Michele Marchese, presidente di Casartigiani:
«Siamo ormai all`ottavo anno di
«Aperti per ferie», una nostra iniziativa in
cui anche in questo periodo sono garantiti
alcuni servizi. Come gli altri anni
hanno aderito 9 ditte di autoriparazione,
3 di assistenza climatizzatori e impianti
a gas, 3 di servizi
ecologici, 2 di
soccorso stradale,
2 taxi. Abbiamo
distribuito nelle
aree di servizio e
negli alberghi i depliant
con le indicazioni
del caso».
Anche nei mercati
rimarra intatto
il numero delle
bancarelle. «Senza
soldi non ci si possono
permettere
le ferie, ma non
solo: si deve cercare
di recuperare
quel minimo per
campare le famiglie e pagare le tasse
che abbiamo ormai in scadenza ravvicinata
- precisa Paola Gianì, presidente
dell`associazione dei venditori ambulanti
che però punta a rincuorare gli
operatori del settore -. Credo che prima
o poi si uscirà da questo tunnel. si tratta
di resistere, per quanto mi rendo conto
quanto sia difficile».