Guerra alla crisi, negozi aperti | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
Mercoledì 3 Luglio 2024
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Guerra alla crisi, negozi aperti

Le attività commerciali non chiuderanno per ferie la prossima settimana

Siracusa, 11/08/2012

Serrande alzate per la settimana di Ferragosto. I commercianti, infatti, hanno deciso di prendersi il periodo di pausa dal lavoro. Una scelta determinata dalla crisi e dal calo delle vendite anche nella campagna dei ribassi. Non è la totalità dei negozi che rimarrà aperta, ma una buona percentuale. Come spiega il presidente provinciale di Confcommercio Sandro Romano. «Ci sono attività che tradizionalmente restano aperte anche nella settimana di ferragosto, come i negozi in franchising. A quelle, oggi si aggiunge un buon 50% di quei negozi che prima in questo periodo chiudevano per ferie. Si tratta - commenta Romano - di una sorta di legittima difesa da una crisi senza precedenti». I negozi che resteranno aperti saranno quelli delle zone centrali o commerciali. «E` chiaro che gli esercizi delle zone periferiche rispetteranno il periodo di pausa, considerato che difficilmente potrebbero ottenere risultati dall`apertura ».

Anche il presidente di Confersercenti Arturo Linguanti afferma che tra i suoi associati la maggior parte terrà aperte le attività. E anche in questo saranno i negozi delle zone centrali. Linguanti però mette in rilievo anche un altro aspetto: «Il nostro turismo, fino a oggi è prevalentemente mordi-e-fuggi, ma potremmo trarne comunque economia se solo fosse consentita ai visitatori una pausa per lo shopping. Invece le guide che accompagnano i gruppi sono costrette a tappe forzate perchè gli autisti impongono il rientro a orari ristretti, non consentendo spesso soste nemmeno per consumare al bar una granita. E come se non bastasse, per i pranzi portano i turisti ai self service dei centri commerciali, perchè lì trovano il posteggio per i bus. Bisognerebbe interrompere questo circolo vizioso ». Aperti anche gli artigiani. Ne parla Michele Marchese, presidente di Casartigiani: «Siamo ormai all`ottavo anno di «Aperti per ferie», una nostra iniziativa in cui anche in questo periodo sono garantiti alcuni servizi. Come gli altri anni hanno aderito 9 ditte di autoriparazione, 3 di assistenza climatizzatori e impianti a gas, 3 di servizi ecologici, 2 di soccorso stradale, 2 taxi. Abbiamo distribuito nelle aree di servizio e negli alberghi i depliant con le indicazioni del caso». Anche nei mercati rimarra intatto il numero delle bancarelle. «Senza soldi non ci si possono permettere le ferie, ma non solo: si deve cercare di recuperare quel minimo per campare le famiglie e pagare le tasse che abbiamo ormai in scadenza ravvicinata - precisa Paola Gianì, presidente dell`associazione dei venditori ambulanti che però punta a rincuorare gli operatori del settore -. Credo che prima o poi si uscirà da questo tunnel. si tratta di resistere, per quanto mi rendo conto quanto sia difficile».

Serrande alzate per la settimana di Ferragosto. I commercianti infatti hanno deciso di prendersi il periodo di pausa dal lavoro. Una scelta determinata dalla crisi e dal calo delle vendite anche nella campagna dei ribassi. Non è la totalità dei negozi che rimarrà aperta ma una buona percentuale. Come spiega il presidente provinciale di Confcommercio Sandro Romano. «Ci sono attività che tradizionalmente restano aperte anche nella settimana di ferragosto come i negozi in franchising. A quelle oggi si aggiunge un buon 50% di quei negozi che prima in questo periodo chiudevano per ferie. Si tratta - commenta Romano - di una sorta di legittima difesa da una crisi senza precedenti». I negozi che resteranno aperti saranno quelli delle zone centrali o commerciali. «E chiaro che gli esercizi delle zone periferiche rispetteranno il periodo di pausa considerato che difficilmente potrebbero ottenere risultati dallapertura ». Anche il presidente di Confersercenti Arturo Linguanti afferma che tra i suoi associati la maggior parte terrà aperte le attività. E anche in questo saranno i negozi delle zone centrali. Linguanti però mette in rilievo anche un altro aspetto: «Il nostro turismo fino a oggi è prevalentemente mordi-e-fuggi ma potremmo trarne comunque economia se solo fosse consentita ai visitatori una pausa per lo shopping. Invece le guide che accompagnano i gruppi sono costrette a tappe forzate perchè gli autisti impongono il rientro a orari ristretti non consentendo spesso soste nemmeno per consumare al bar una granita. E come se non bastasse per i pranzi portano i turisti ai self service dei centri commerciali perchè lì trovano il posteggio per i bus. Bisognerebbe interrompere questo circolo vizioso ». Aperti anche gli artigiani. Ne parla Michele Marchese presidente di Casartigiani: «Siamo ormai allottavo anno di Aperti per ferie una nostra iniziativa in cui anche in questo periodo sono garantiti alcuni servizi. Come gli altri anni hanno aderito 9 ditte di autoriparazione 3 di assistenza climatizzatori e impianti a gas 3 di servizi ecologici 2 di soccorso stradale 2 taxi. Abbiamo distribuito nelle aree di servizio e negli alberghi i depliant con le indicazioni del caso». Anche nei mercati rimarra intatto il numero delle bancarelle. «Senza soldi non ci si possono permettere le ferie ma non solo: si deve cercare di recuperare quel minimo per campare le famiglie e pagare le tasse che abbiamo ormai in scadenza ravvicinata - precisa Paola Gianì presidente dellassociazione dei venditori ambulanti che però punta a rincuorare gli operatori del settore -. Credo che prima o poi si uscirà da questo tunnel. si tratta di resistere per quanto mi rendo conto quanto sia difficile».
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