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Mercoledì 3 Luglio 2024
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Per labbigliamento è una crisi senza fine

FEDERMODA: A LUGLIO CALO DEL 13% RISPETTO ALLO SCORSO ANNO E AD AGOSTO DEL 20%

Siracusa, 19/08/2012

Sebastiano Brocca, presidente provinciale di Federmoda, parla della stagione estiva e di un ulteriore calo delle vendite che, rispetto alla scorsa stagione degli sconti, presentavano quest`anno merce più pregiata e di marche importanti. «Dopo un deludente mese di luglio - dice - si sperava nel mese di agosto per una ripresa. E invece il numero di acquirenti si è ridotto ancora. Basti pensare che, rispetto al 2011, il mese di luglio ha segnato un decremento delle vendite pari al 13 per cento, con picchi del 20 per cento in queste prime settimane di agosto. Le cause sono molteplici: dalle elevate temperature che stanno dissuadendo le persone a fare un giro per i negozi, all`esodo verso le zone balneari. La motivazione principale, però, rimane la crisi profonda che sta costringendo le famiglie a stringere al massimo la cinghia». -Speranze immediate? «Anche se la speranza è l`ultima a morire, è difficile pensare che l`impennata negli acquisti possa registrarsi nell`ultimo scorcio di agosto o nella prima settimana di settembre, a chiusura della stagione degli sconti. E` nel primo periodo, infatti, che si trova più assortimento di merce e dunque si dovrebbe comprare di più». Il presidente di Federmoda, l`associazione dei negozi di abbigliamento affiliata alla Confcommercio, interviene, poi, sulla percentuale di sconti che viene applicata quest`anno dai singoli negozi. «Nel tentativo di rifarsi dalla stasi che ha contraddistinto l`inizio dell`estate - dice Brocca - i negozianti hanno applicato, tempestivamente, percentuali stratosferiche di sconti, che hanno raggiunto il 70 per cento. Un ribasso che, certamente, ha invogliato anche gli acquirenti più reticenti, ma che ha decretato una vertiginosa diminuzione nel loro volume d`affari. Inoltre, la crisi sta condizionando notevolmente le scelte degli acquirenti. Ormai si comprano solo gli articoli necessari che, per la loro praticità, possono essere indossati frequentemente e per lunghi periodi. Di contro gli stessi acquirenti non sembrano intenzionati a rinunciare alla moda. Pur avendo la possibilità di comprare, a prezzi stracciati, merce degli anni scorsi, un po` tutti stanno optando per abbigliamento e calzature della stagione in corso».

Sebastiano Brocca presidente provinciale di Federmoda parla della stagione estiva e di un ulteriore calo delle vendite che rispetto alla scorsa stagione degli sconti presentavano questanno merce più pregiata e di marche importanti. «Dopo un deludente mese di luglio - dice - si sperava nel mese di agosto per una ripresa. E invece il numero di acquirenti si è ridotto ancora. Basti pensare che rispetto al 2011 il mese di luglio ha segnato un decremento delle vendite pari al 13 per cento con picchi del 20 per cento in queste prime settimane di agosto. Le cause sono molteplici: dalle elevate temperature che stanno dissuadendo le persone a fare un giro per i negozi allesodo verso le zone balneari. La motivazione principale però rimane la crisi profonda che sta costringendo le famiglie a stringere al massimo la cinghia». -Speranze immediate? «Anche se la speranza è lultima a morire è difficile pensare che limpennata negli acquisti possa registrarsi nellultimo scorcio di agosto o nella prima settimana di settembre a chiusura della stagione degli sconti. E nel primo periodo infatti che si trova più assortimento di merce e dunque si dovrebbe comprare di più». Il presidente di Federmoda lassociazione dei negozi di abbigliamento affiliata alla Confcommercio interviene poi sulla percentuale di sconti che viene applicata questanno dai singoli negozi. «Nel tentativo di rifarsi dalla stasi che ha contraddistinto linizio dellestate - dice Brocca - i negozianti hanno applicato tempestivamente percentuali stratosferiche di sconti che hanno raggiunto il 70 per cento. Un ribasso che certamente ha invogliato anche gli acquirenti più reticenti ma che ha decretato una vertiginosa diminuzione nel loro volume daffari. Inoltre la crisi sta condizionando notevolmente le scelte degli acquirenti. Ormai si comprano solo gli articoli necessari che per la loro praticità possono essere indossati frequentemente e per lunghi periodi. Di contro gli stessi acquirenti non sembrano intenzionati a rinunciare alla moda. Pur avendo la possibilità di comprare a prezzi stracciati merce degli anni scorsi un po tutti stanno optando per abbigliamento e calzature della stagione in corso».
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