Saldi, gli acquisti sono diminuiti del 30% | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
Mercoledì 3 Luglio 2024
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Saldi, gli acquisti sono diminuiti del 30%

La stagione dei saldi estivi giunge al termine, lasciando delusi tanti commercianti che operano nel settore dell'abbigliamento e delle calzature

Siracusa, 08/09/2012

La stagione dei saldi estivi giunge al termine, lasciando delusi tanti commercianti che operano nel settore dell'abbigliamento e delle calzature. Da una stima fatta dalla sede provinciale della Confcommercio la chiusura in negativo sarebbe in linea con il generale crollo dei consumi che investe anche i beni di prima necessità. Ad aver registrato il calo più vistoso, che si attesta intorno al 30%, i negozi di fascia media. Sempre in calo rispetto agli scorsi anni, ma in misura minore, le boutique di fascia alta e il settore delle «cerimonie», qui la riduzione delle vendite si aggira intorno al 20%. Parte di questa chiusura fallimentare è da attribuire, secondo quanto riferito da Sandro Romano, presidente provinciale Confcommercio, anche alla riduzione del numero di turisti che da sempre hanno apportato un significativo beneficio all'economia locale. Fare shopping nella città aretusea risultava un gradevole passatempo per i tanti visitatori che vi giungevano, la loro riduzione anche nel mese d'agosto si è dunque fatta avvertire con maggior forza. Ora è tempo di archiviare una stagione di recessione e guardare avanti. I nuovi arrivi cominciano a popolare gli scaffali, ma a remare contro, in questo caso, intervengono le temperature ancora troppo elevate che faranno partire in ritardo gli acquisti. I commercianti si trovano dunque in una fase di stallo, tra la merce invenduta della stagione estiva e maglioncini di cotone e di lana che ancora non suscitano interesse. Ma a preoccupare gli operatori interviene la necessità di recuperare liquidità così da pagare i fornitori. La strategia attuata, nella maggior parte dei casi, consiste nel far arrivare la merce a scaglioni così da saldarla poco alla volta e nel fare ordini molto più ridotti.

La stagione dei saldi estivi giunge al termine lasciando delusi tanti commercianti che operano nel settore dell'abbigliamento e delle calzature. Da una stima fatta dalla sede provinciale della Confcommercio la chiusura in negativo sarebbe in linea con il generale crollo dei consumi che investe anche i beni di prima necessità. Ad aver registrato il calo più vistoso che si attesta intorno al 30% i negozi di fascia media. Sempre in calo rispetto agli scorsi anni ma in misura minore le boutique di fascia alta e il settore delle «cerimonie» qui la riduzione delle vendite si aggira intorno al 20%. Parte di questa chiusura fallimentare è da attribuire secondo quanto riferito da Sandro Romano presidente provinciale Confcommercio anche alla riduzione del numero di turisti che da sempre hanno apportato un significativo beneficio all'economia locale. Fare shopping nella città aretusea risultava un gradevole passatempo per i tanti visitatori che vi giungevano la loro riduzione anche nel mese d'agosto si è dunque fatta avvertire con maggior forza. Ora è tempo di archiviare una stagione di recessione e guardare avanti. I nuovi arrivi cominciano a popolare gli scaffali ma a remare contro in questo caso intervengono le temperature ancora troppo elevate che faranno partire in ritardo gli acquisti. I commercianti si trovano dunque in una fase di stallo tra la merce invenduta della stagione estiva e maglioncini di cotone e di lana che ancora non suscitano interesse. Ma a preoccupare gli operatori interviene la necessità di recuperare liquidità così da pagare i fornitori. La strategia attuata nella maggior parte dei casi consiste nel far arrivare la merce a scaglioni così da saldarla poco alla volta e nel fare ordini molto più ridotti.
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