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Mercoledì 3 Luglio 2024
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la proposta abbracciata dal comune sembra caduta nel vuoto

Il progetto proposto da Confcommercio per la candidatura della nostra città a "Capitale Europea della Cultura" 2019

Siracusa, 08/09/2012

«Ancora una volta registriamo con grande rammarico che il sindaco e l'assessore alla Cultura hanno abbandonato il progetto proposto da Confcommercio per la candidatura della nostra città a "Capitale Europea della Cultura" 2019. Non si tratta di vincere un concorso, ma di mettere in rete una piattaforma culturale con conseguente sviluppo economico». A distanza di un anno (lo farebbe il 30 settembre) dalla proposta lanciata, il presidente di Confcommercio Sandro Romano lamenta l'ignavia della politica locale e accusa amministrazione, in primis, e Consiglio comunale. Romano sottolinea ancora una volta come finora nessuna bozza o iniziativa sia stata portata avanti nonostante il 13 ottobre dello scorso anno il Consiglio comunale si sia espresso unanimemente in favore della candidatura, mentre l'assessorato alla Cultura non avrebbe organizzato gli incontri di programma che aveva verbalmente anticipato. «Non solo - prosegue - avrebbe dovuto cocuparsene un comitato, nominato a dicembre e convocato solo per ratificare una decisione presa in "solitudine" di allargare il raggio d'azione coinvolgendo il territorio del Sudest. Eppure, fatto assai più grave, non ha avanzato la formale candidatura per la nostra città escludendola dal novero delle città italiane candidabili. Le opinioni espresse mesi fa si sono rafforzate ed è ingiustificabile aver perso un anno solo a parlare, senza portare alcun fatto. Non è stato nominato nemmeno un responsabile, siamo stanchi di ascoltare scuse e ritengo che non funzioni e sia illogica una partecipazione del sud est, non mantenendo fede alla dichiarazione del Consiglio comunale, che nel frattempo è rimasto indifferente». Confcommercio quindi non crede più alla reale intenzione di candidare il capoluogo quale capitale della Cultura nonostante la presentazione ufficiale potrà essere fatta entro il prossimo anno. «Ci stiamo lavorando - assicura l'assessore alle Politiche culturali, Mariella Muti - ma la candidatura non si ferma a una letterina di comunicazione. Bisogna considerare che altre città o ragruppamenti stanno investendo 2 milioni di euro, pagando 300 mila euro solo i consulenti mentre la nostra è priva di risorse. Anzi, invito Confcommercio a pensare anche a eventuali fonti finanziarie perché candideremo il distretto del Sud est, l'unica credibile». Tra le città che hanno avanzato la propria nomina ci sono Amalfi, Bergamo, Brindisi, Lecce, Mantova, Matera, Perugia-Assisi, Siena, Urbino e Venezia con il Nord-Est, ma anche Torino, L'Aquila, Bari e Palermo. Seguendo l'esempio del capoluogo veneto, Siracusa punta al sud est e per questo il prossimo venerdì è previsto un incontro con i componenti del distretto per valutare le azioni da intraprendere. «E' un lavoro complesso - conclude la Muti - si tratta di creare una vasta rete sì di associazioni ed eventi ma anche di infrastrutture e ci vogliono professionisti e risorse. Non possiamo dare scadenze, è un intero territorio che deve muoversi, ma se resteremo senza soldi saremo costretti a malincuore ad abbandonare il progetto. E noi da soli non ce la facciamo».

«Ancora una volta registriamo con grande rammarico che il sindaco e l'assessore alla Cultura hanno abbandonato il progetto proposto da Confcommercio per la candidatura della nostra città a "Capitale Europea della Cultura" 2019. Non si tratta di vincere un concorso ma di mettere in rete una piattaforma culturale con conseguente sviluppo economico». A distanza di un anno (lo farebbe il 30 settembre) dalla proposta lanciata il presidente di Confcommercio Sandro Romano lamenta l'ignavia della politica locale e accusa amministrazione in primis e Consiglio comunale. Romano sottolinea ancora una volta come finora nessuna bozza o iniziativa sia stata portata avanti nonostante il 13 ottobre dello scorso anno il Consiglio comunale si sia espresso unanimemente in favore della candidatura mentre l'assessorato alla Cultura non avrebbe organizzato gli incontri di programma che aveva verbalmente anticipato. «Non solo - prosegue - avrebbe dovuto cocuparsene un comitato nominato a dicembre e convocato solo per ratificare una decisione presa in "solitudine" di allargare il raggio d'azione coinvolgendo il territorio del Sudest. Eppure fatto assai più grave non ha avanzato la formale candidatura per la nostra città escludendola dal novero delle città italiane candidabili. Le opinioni espresse mesi fa si sono rafforzate ed è ingiustificabile aver perso un anno solo a parlare senza portare alcun fatto. Non è stato nominato nemmeno un responsabile siamo stanchi di ascoltare scuse e ritengo che non funzioni e sia illogica una partecipazione del sud est non mantenendo fede alla dichiarazione del Consiglio comunale che nel frattempo è rimasto indifferente». Confcommercio quindi non crede più alla reale intenzione di candidare il capoluogo quale capitale della Cultura nonostante la presentazione ufficiale potrà essere fatta entro il prossimo anno. «Ci stiamo lavorando - assicura l'assessore alle Politiche culturali Mariella Muti - ma la candidatura non si ferma a una letterina di comunicazione. Bisogna considerare che altre città o ragruppamenti stanno investendo 2 milioni di euro pagando 300 mila euro solo i consulenti mentre la nostra è priva di risorse. Anzi invito Confcommercio a pensare anche a eventuali fonti finanziarie perché candideremo il distretto del Sud est l'unica credibile». Tra le città che hanno avanzato la propria nomina ci sono Amalfi Bergamo Brindisi Lecce Mantova Matera Perugia-Assisi Siena Urbino e Venezia con il Nord-Est ma anche Torino L'Aquila Bari e Palermo. Seguendo l'esempio del capoluogo veneto Siracusa punta al sud est e per questo il prossimo venerdì è previsto un incontro con i componenti del distretto per valutare le azioni da intraprendere. «E' un lavoro complesso - conclude la Muti - si tratta di creare una vasta rete sì di associazioni ed eventi ma anche di infrastrutture e ci vogliono professionisti e risorse. Non possiamo dare scadenze è un intero territorio che deve muoversi ma se resteremo senza soldi saremo costretti a malincuore ad abbandonare il progetto. E noi da soli non ce la facciamo».
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