Un passo avanti verso la candidatura a capitale europea della cultura 2019 per «Siracusa e il Sudest siciliano».
Oggi alle 11 è stata fissata un'assemblea degli amministratori delle città del Val di Noto che fanno parte dell'omonimo Distretto: tema dell'incontro le iniziative da intraprendere in vista della candidatura unitaria che «costituisce - sottolinea l'assessore alla Cultura, Mariella Muti - un elemento fondante perché perché ci sia una candidatura autorevole: lo dimostra, ad esempio, la scelta di Venezia che alla commissione esaminatrice si proporrà come "Venezia ed il Nordest"».
Dal 1985 sono state 32 le città designate capitali europee della cultura, da Stoccolma a Genova, da Atene a Glasgow, da Cracovia a Porto.
Sei anni prima dell'anno della manifestazione, ciascuno Stato membro interessato pubblica un invito a presentare candidature rivolto alle città interessate al titolo, che hanno dieci mesi di tempo per presentare un progetto di massima del programma per l'anno in questione.
Nel 2019 la scelta spetterà all'Italia e Confcommercio un anno fa propose la candidatura di Siracusa, scelta confermata qualche mese dopo dal via libera del Consiglio comunale ma su cui è sceso il silenzio, con conseguente pubblico rammarico del presidente dell'associazione dei commercianti, Sandro Romano.
L'assessore Muti, però, fin da subito ha ritenuto difficile far partecipare da solo il capoluogo aretuseo, soprattutto considerate le altre candidature annunciate: Venezia con il Nordest, Brindisi, Bari, L'Aquila, Matera, Perugia con Assisi, Amalfi, Ravenna, Siena, Terni, Torino e provincia, Terni, Urbino, Catanzaro, Palermo e molte altre. Venezia si presenta con il supporto dell'intera regione e quindi a Siracusa serve un confronto con il distretto del Sud est - Ragusa, Catania ma anche Piazza Armerina - a meno di una rinuncia. «L'ufficializzazione della candidatura - spiega l'assessore - si traduce in un progetto in vista del 2019 ma servono le risorse. Altri candidati stanno investendo 2 milioni di euro o pagano 300 mila euro i loro consulenti mentre noi siamo privi di risorse. Per questo c'è un'interlocuzione forte con Catania e la condivisione di un progetto, si tratta di creare una vasta rete di associazioni ed eventi ma anche di infrastrutture, con questa riunione abbiamo intenzione di verificare gli adempimenti, chiamare a raccolta tutti i partecipanti alla nostra candidatura per poi assegnare a ognuno i propri compiti».
L'iter è ancora lungo, l'unica certezza riguarda il tema scelto per questa candidatura: l'acqua. «Siamo un'isola - conclude la Muti - abbiamo il mito di Aretusa e uno storico acquedotto greco di 30 km (Galermi), lega Siracusa a Pantalica, e perché è indispensabile per il rilancio e per il futuro, quando potremo investire su nuove tecnologie di recupero ambientale».