«Il commercio sotto assedio» | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
Mercoledì 3 Luglio 2024
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«Il commercio sotto assedio»

Il presidente Romano: «La crisi nasce dalla cattiva gestione della cosa pubblica»

Siracusa, 27/11/2012

Scelta coraggiosa non limitare l'attività a quella istituzionale ma svolgere un ruolo sociale a tutti gli effetti. Obiettivi ambiziosi sviluppati in un anno e mezzo di duro lavoro che danno contezza dell'impegno della nuova dirigenza della Confcommercio che ha festeggiato i sessant'anni.

Alla cerimonia di Villa Politi non mancava nessuno a conferma che rendere attuale le finalità associative della Confcommercio si è rivelata una scelta vincente. Il presidente, Sandro Romano, è soddisfatto e ha ricordato come la Confcommercio sia intervenuta su tutti i temi sociali. Il suo intervento si è soffermato su un parallelismo che ha messo a confronto gli anni 1952 e il 2012. «Le condizioni socio-economiche nel 1952 erano legate al periodo post bellico, di grande povertà dove c'erano gli elenchi dei poveri e la Sicilia ne aveva circa 600 mila. Era la prima regione in Italia per numero di poveri ma era anche in testa per i disoccupati. Era società molto classista dove già il maestro elementare e il ragioniere venivano considerate personalità». In questo contesto in cui le famiglie non riuscivano a soddisfare i loro bisogni primari, venti commercianti (differenti fra loro anche per estrazione sociale) si sono uniti perché l'unione era la chiave per fare squadra, per una risposta ai problemi che il singolo non poteva dare.

«Nel 2012 la crisi c'è ma è profondamente diversa. Paghiamo una crisi per la cattiva gestione della cosa pubblica. A parte le speculazioni che vengono da lontano, la crisi è il risultato di una società che non si è saputa innovare per effetto della globalizzazione. Non esportiamo più e una parte del Pil è legato alle esportazioni. Assistiamo al fenomeno dei nuovi poveri, situazione questa legata alla perdita occupazionale». Un altro dei fenomeni che sta causando i nuovi poveri, ricorda Sandro Romano, sono le separazioni e questo, di riflesso, penalizza i consumi che sono ai minimi storici in parallelo con quelle che erano le esigenze nel 1952.

«Siamo stati vittime di un falso benessere e anche della mancanza di una vera disciplina che regolamenta il commercio. La liberalizzazione di fatto ha prodotto diseconomia: un'eccessiva offerta ha causato solo danni a discapito degli stessi consumatori. Tanto è vero che registriamo il fallimento di molto centri commerciali. Ma il commercio resiste perché è servizio».

La giornata di domenica è stata caratterizzata anche dai riconoscimenti assegnati agli eredi dei soci fondatori di Confcommercio. Significativo il Premio Siracusa assegnato a due personalità quali l'avvocato Corrado Piccione e il professore M. Cherif Bassiouni. Nella motivazione del premio a Piccione si legge: «Maestro di pensiero, un modello che attraverso le sue azioni insegna i fondamenti oggettivi e razionali di vita. La sua ricerca è per tutti noi sinonimo di correttezza e libertà». Per Bassiouni, presidente dell'Isisc: «Giustizia senza libertà? libertà senza progresso ed umanità? Chi cerca di disegnare un futuro non può prescindere dai valori universali dell'uomo, la sua azione quotidiana responsabilizza una popolazione senza confini».

Nel corso della cerimonia sono intervenuti l'assessore Alessandro Zappalà, il presidente della Provincia Nicola Bono; Luigi Giarratana presidente dell'Unione consumatori. Relatori il vice presidente nazionale di Confcommercio Pietro Agen, i due vicepresidenti di Confcommercio Eugenio Manca e Sebastiano Fontana; Vincenza Privitera presidente consorzio Fidi e Salvo Sorbello presidente dell'ente bilaterale del terziario.

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