«Un Primo Maggio di lavoro per tutti i negozi della città» | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
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«Un Primo Maggio di lavoro per tutti i negozi della città»

Per la maggior parte dei commercianti oggi sarà un comune mercoledì.

Siracusa, 01/05/2013

«Per la maggior parte dei commercianti oggi sarà un comune mercoledì. Di lavoro - dice il presidente Confcommercio, Sandro Romano -, un giorno come un altro. Con le casse aperte e le offerte del mese». Sui siti internet e sui volantini delle varie rivendite la chiamano «apertura straordinaria». Ma, visti i numeri delle botteghe con le serrande alzate, in città sembra essere diventato un fatto del tutto ordinario.

Il commercio non si ferma. «La festa dei lavoratori del commercio è più che altro difesa e lotta per la sopravvivenza. Tutti i consumi hanno segnato cali significativi». Tra gli esercenti che subiscono di più il calo delle vendite ci sono le concessionarie di auto e moto, ma anche le gioiellerie e i compro oro. «I cali si registrano anche nei bar e nella ristorazione - continua Romano - settori considerati da sempre sani. Secondo un dato della Camera di commercio, nel 2012 sono oltre 300 i negozi chiusi; tra queste oltre il 50% aveva meno di 24 mesi di vita».

Per combattere la crisi, i negozi che hanno annunciato di rimanere aperti il primo maggio invece di diminuire sono aumentati così come è accaduto per lo scorso 25 aprile. «Bisogna sostenere il commercio siracusano e le attività del territorio. Ognuno nel suo piccolo può fare qualcosa, dall'acquisto nelle botteghe sotto casa alla scelta di prodotti locali. In questo modo s'incentiverà il commercio, i tanti lavoratori e produttori». La futura Amministrazione secondo Romano dovrebbe lavorare per sviluppare un piano commerciale che preveda tutte le esigenze del comparto e dei consumatori. «Mi auguro di avere quanto prima un incontro con i candidati sindaci o con il futuro amministratore cittadino, al fine di sensibilizzare all'attuazione di una politica di concreto sostegno alle attività, per evitare la morte del commercio aretuseo».

Anche in provincia molti negozi, rimarranno aperti. E' indispensabile in questo momento di estrema difficoltà economica e sociale, dare tutti insieme un nuovo senso alla parola crescita soprattutto a quella riguardante la città. «Siamo sempre pronti a costituire tavoli per concertare iniziative e trovare soluzioni per alleviare i problem».

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