«Sono a rischio 150 negozi» | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
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«Sono a rischio 150 negozi»

Il presidente di Confcommercio, Romano, analizza il possibile aumento dell`Iva dal 21 al 22%

Siracusa, 22/05/2013

«Con l`aumento dell`Iva dal 21 al 22%, circa 150 negozi in provincia di Siracusa chiuderanno, ma il dato potrebbe crescere a dismisura». Lo afferma, Sandro Romano, presidente provinciale Confcommercio, secondo il quale «visto le condizioni socio - economiche che ci ritroviamo ad affrontare, il 2013 potrebbe chiudersi con un saldo ancora più negativo, cioè con quasi 300 attività in meno».

Se dovesse passare l`aumento dell`imposta, già proposta dal governo Monti, si penalizzerebbe la distribuzione e il potere d`acquisto dei consumatori. L`aumento del 1% dovrebbe partire nel mese di luglio e dovrebbe produrre un gettito di 3 miliardi, ma la preoccupazione delle categorie è un`altra: «Potrebbe sortire l`effetto opposto, abbassando ancora di più i consumi, portando ulteriori riscontri negativi. Al danno anche la beffa, quella di perdere anziché d`incassare. Noi commercianti rischiamo molto, in quanto l`aumento dell`imposta farà quasi sicuramente contrarre i consumi, che per noi si tradurrà in meno guadagno e meno lavoro. Il problema non è solo di chi possiede un`attività, ma è di tutti, perché ogni singola persona fa acquisti e necessità di beni».

Il governo attuale, ha ereditato il compito di adempiere all`incremento d`imposta, che era stato già deciso nel 2011. «Due anni fa, il governo, portò l`Iva dal 20 al 21%. In seguito sarebbe aumentato di un altro punto (nel gennaio 2013) poi slittato a luglio. Se l`attuale premier, Letta, consentirà l`aumento dell`imposta, saremo costretti a scendere in piazza ed organizzare una vera mobilitazione sia a livello nazionale che locale ». E` stato calcolato che i consumi sono crollati di una percentuale pari quasi al 5%. «Secondo un`indagine di mercato a livello nazionale ci sarà ancora un calo di acquisti. Le attività stanno per collassare. Nel 2012 - conclude Romano - sono diversi i negozi nel siracusano che hanno chiuso, tra questi alcuni erano gestiti da commercianti storici». I dati sul decremento della domanda interna preoccupano molto a livello nazionale.

«Il presidente nazionale di Confcommercio Sangalli, ha recentemente dichiarato che fra investimenti e consumi, la domanda interna muove l`80 per cento del Pil. Ora è ferma. Motivo per cui l`aumento dell`aliquota significherà assestarle un colpo. Per i commercianti in crisi servirebbe un segnale forte da parte delle istituzioni, come l`Imu e la Tares sui rifiuti, che dovranno essere rimodulati sulla tipologia di attività per evitare che alcuni esercenti paghino indiscriminatamente».

Il commercio dunque fatica a crescere o addirittura a sopravvivere vista la scarsa domanda e l`impossibilità dei consumatori di sostenere gli acquisti. «L`aumento dell`Iva si traduce a circa 135 euro in meno l`anno a famiglia. Ed è noto purtroppo che alcuni commercianti di recente sopraffatti dalle spese, dalle preoccupazioni, si sono tolti la vita».

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