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Mercoledì 3 Luglio 2024
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Confcommercio, "j'accuse" contro Crocetta

«È capace soltanto di lanciare proclami e non tiene in considerazione i veri bisogni di cittadini e imprenditori»

Catania, 03/08/2013

Non gliele manda certo a dire Confcommercio, al Governo Crocetta. E dopo avere teciuto per otto mesi, il presidente regionale Piero Agen rompe gli indugi per sparare una serie di raffiche contro l'operato del Governatore e della sua Giunta. Che si possono riassumere in accuse di inadeguatezza o, peggio, di colpevole incapacità. Un Governo regionale, insomma, capace solo di fare proclami e di non tenere in considerazione i veri bisogni degli imprenditori, ma anche dei singoli cittadini.

«Siamo colpiti da due decisioni del Governatore - ha esordito ieri mattina nella sede provinciale etnea il presidente di Confcommercio Sicilia Pietro Agen - e dopo aver atteso per mesi, riteniamo di dover manifestare tutto il nostro disappunto». Così, accanto al presidente di Confcommercio Catania Riccardo Galimberti, al presidente di Confcommercio Siracusa Sandro Romano e al presidente provinciale di Upia Casartigiani Nello Molino, Piero Agen comincia puntando il dito sull'aumento dell'addizionale Irpef regionale.

«Il presidente Crocetta - spiega - ha annunciato nei giorni scorsi, come via per ripianare le casse siciliane, l'aumento delle imposizioni Irpef in piena antitesi con quanto affermato sempre in questi giorni dal presidente della Bce Draghi che raccomanda di tagliare i rami secchi, ma di abbassare le tasse per non deprimere ulteriormente i consumi. E Crocetta invece che fa? Aumenta l'Irpef regionale, la più alta d'Italia, pari a 1,73 a tappeto su tutti i redditi, portandola, secondo le prime ipotesi a 2% in media e a 2,33 per i redditi più alti». Una scelta «scellerata», secondo Confcommercio «che colpisce i consumi che sono il volano per la ripresa. Economicamente e psicologicamente perchè è dimostrato che ogni aumento di imposta porti i consumatori a spendere di meno».

Ma non è solo questo. «L'imposta sul reddito delle persone fisiche - riflette il presidente di Confcommercio Sicilia - va a colpire le imprese personali che in Sicilia rappresentano il 92% delle imprese risparmiando invece le grandi società di capitali, il 9% del totale; multinazionali indenni, per le quali pagheranno i propri operai. Così a risanare i conti della Regione ci penseranno i lavoratori e le imprese individuali. E allora Confcommercio - continua - fa un invito forte a Crocetta: cerchi altrove i soldi per far quadrare i conti alla Regione altrove».

Dalla protesta alla proposta, ecco una idea di Agen, già presentata qualche tempo fa. «Perché non fare in modo - argomenta il leader regionale di Confcommercio - che al rilancio dell'isola contribuisca, finalmente, chi viola la legge e deturpa il territorio? Sarebbe una pazzia pensare di far pagare, sotto forma di multa annuale da 10-20 euro per metro quadro, una penale a chi avendo costruito illegalmente, una volta scoperto, è in attesa della demolizione, scelta o subìta? Al contrario delle ricorrenti sanatorie - spiega - che nella realtà stimolano l'abusivismo creando, comunque, un clima di aspettativa, crediamo che una penale annuale avrebbe un duplice effetto: far comprendere che il tempo delle sanatorie è finito per sempre e rendere subito "costoso" l'abusivismo e non rinviare, spesso "sine die", gli effetti dell'intervento conseguente all'illecito. Quest'anno - enumera - sono stati censiti 8000 nuovi immobili abusivi in Sicilia e ne sono stati demoliti solo 18. Con le risorse rese disponibili sarebbe possibile creare un fondo destinato specificatamente al rilancio dell'economia e quindi dell'occupazione. Sarebbe, crediamo, una svolta epocale, non si colpirebbe più, per una volta almeno, chi lavora e produce ma invece chi, violando la legge e spesso deturpando il territorio, si procura un ingiusto vantaggio».

Ma questo non è l'unico "j'accuse" di Confcommercio contro Crocetta. L'altro riguarda l'Irsap, l'Ente che ha sostituito i vecchi Consorzi Asi e le nomine giunte a sorpresa nei giorni scorsi, definite da Agen «un vero e proprio sgarbo istituzionale della dott. Vancheri, assessore regionale alle Attività produttive a Confcommercio che, con le sue imprese nel territorio, esprime il 50% del Pil regionale.

«L'assessore Vancheri - spiega - non ha ritenuto di sentire la nostra associazione per nominare i componenti dell'Irsap e peraltro ha violato così lo stesso statuto dell'Ente che nell'art. 14 fa riferimento alla nomina di tre esponenti scelti nei settori del commercio, dell'agricoltura, dell'artigianato, della cooperazione e dell'industria. Il precedente governo - continua il presidente di Confcommercio Sicilia - ci ha sempre chiamati in causa. Oggi ci chiediamo invece, chi decide? ».

«Il concetto di rivoluzione tanto declamato dal presidente Crocetta - gli fa eco Galimberti - che avrebbe dovuto avvicinare il territorio all'amministrazione e creare una governance più snella, non decolla. Assistiamo solo a proclami e logiche di spartizione, il vecchio carrozzone è solo stato sostituito dai commissariamenti. E la nostra rappresentatività è compressa nonostante esprimiamo la metà dell'apparato produttivo isolano nei settori del commercio, del turismo e dei servizi. Eppure non se ne tiene conto. E' un regime di gestione personalistico - conclude Galimberti - che non corrisponde affatto alle esigenze del territorio».

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