Siracusa come ponte dell'Oriente greco La sfida nel 2019 | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
Lunedì 22 Luglio 2024
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Siracusa come ponte dell'Oriente greco La sfida nel 2019

L'idea del progetto è nata due anni fa dalla proposta lanciata dal presidente di Confcommercio Sandro Romano

Siracusa, 06/08/2013

Una sfida difficile ma non impossibile. Una sfida che dovrà necessariamente contemplare la sinergia delle forze politiche, sociali ed economiche per sostenere la candidatura di Siracusa, nel 2019, a capitale europea della cultura.

Per il prestigioso riconoscimento l'Italia dovrà concorrere con la Bulgaria e Siracusa, in particolare, si «scontrerà» con alcune tra le più belle città italiane (in tutto 18) anche se Venezia e il nord-est ha ritirato la sua candidatura. L'iniziativa relativa alla Capitale Europea della Cultura è considerata uno dei più prestigiosi e visibili avvenimenti culturali europei.

La portata e l'ampiezza dell'evento sono considerevoli e, di conseguenza, i requisiti necessari per ottenere il titolo sono particolarmente rigorosi sia dal punto di vista artistico che da quello culturale. Il successo dell'evento insomma dipende dalla qualità del programma, dall'impegno delle autorità pubbliche (in particolare in termini di finanziamento) e dalla partecipazione degli interlocutori sociali ed economici della città. Entusiamo, energia, voglia di vincere la sfida non mancano né all'assessore alle Politiche culturali Alessio Lo Giudice, né all'assessore regionale ai Beni culturali Maria Rita Sgarlata che ieri mattina hanno presentato ufficialmente la candidatura di Siracusa a capitale europea della cultura. Accanto a loro Sandro Romano, presidente della Confcommercio che ha avuto il merito di lanciare due anni fa la proposta.

«Questa candidatura si basa sull'esistenza di un patrimonio culturale e naturalistico innegabile, sta a noi saperlo vendere al meglio. Alla candidatura di Siracusa e del sud-est - ha osservato l'assessore Lo Giudice - hanno dato la loro adesione anche Catania, Ragusa e tanti altri Comuni. Siracusa, inoltre, fa già parte della rete delle città candidate a capitale della cultura. Il tema sul quale puntiamo è oriente e frontiera perché appunto siamo frontiera che si apre verso l'oriente. A sostanziare la candidatura di Siracusa è il programma culturale con iniziative, manifestazioni ed eventi che coinvolgano anche le altre città che appoggiano il nostro lavoro».

L'assessore regionale Sgarlata ha sottolineato l'enorme materiale a disposizione per supportare la città. Siracusa e il sud-est hanno infatti rappresentato per più di un secolo, nell'antichità, il centro del mondo greco a cui attingono le radici di gran parte della cultura europea e mediterranea contemporanea.

«L'opportunità di candidare Siracusa e il sud-est a Capitale europea della cultura 2019 - ha detto Sgarlata - consentirà di acquisire un ruolo non più marginale nel sistema europeo. Abbiamo una grande specificità: Siracusa come ponte dell'oriente greco. Il nostro obiettivo, anche per seguire i dettami dell'Unione europea, è il coinvolgimento di tutta la città, anche per darle una dimensione europea e aumentarne il profilo internazionale». Una grande occasione da non perdere, ha suggerito Maria Rita Sgarlata, che può portare notevoli vantaggi in termini culturali, sociali ed economici sia durante l'anno della manifestazione sia negli anni futuri.

Il presidente di Confcommercio, Sandro romano, ha puntato l'attenzione sullo spessore degli eventi culturali che vanno programmati e sul potenziamento, indispensabile, delle infrastruttura. Anche per Romano la candidatura di Siracusa deve essere l'occasione attorno a cui far emergere i talenti del territorio, coinvolgendone le creatività e incoraggiando la partecipazione degli artisti, degli operatori del mondo socio-culturale e degli abitanti della città e del territorio interessato al progetto.

C'è insomma tanto da lavorare per sostenere il progetto e il tema che anima la candidatura di Siracusa e il sud est: «Frontiere d'oriente», inteso come luogo di incontro/scontro fra culture che, mescolandosi, danno luogo ad un'autenticità locale unica nel suo genere.

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