La crisi continua, albergatori in ferie forzate Stimato un inverno di magra. | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
Mercoledì 3 Luglio 2024
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La crisi continua, albergatori in ferie forzate Stimato un inverno di magra.

Molte strutture costrette a chiudere. Capillo: «Bisogna destagionalizzare»

Siracusa, 06/10/2013

Gli alberghi aretusei si apprestano a chiudere i battenti. Dopo un'estate che ha visto spazzati via dalla crisi i turisti italiani e siciliani e che ha consentito agli albergatori di lavorare soltanto con le presenze straniere, gli operatori del settore si preparano ad affrontare un lungo inverno di magra.

Unica nota positiva nell'estate dell'austerity sembra essere stato il mese appena concluso. Settembre infatti ha fatto registrare un incremento delle presenze turistiche che si aggira intorno al 20% rispetto al agosto. Un aumento comunque "fisiologico" dovuto probabilmente alle offerte delle strutture ricettive. Marco Capillo, presidente provinciale Federalberghi, traccia un bilancio della stagione appena conclusa.
"I connazionali sono di certo stati i grandi assenti di questa estate e ciò ha causato il crollo delle presenze nel mese di agosto, periodo dell'anno riservato appunto alle ferie degli italiani. Settembre ha, invece, riconfermato il trend positivo degli ultimi anni, sia per quanto concerne la durata dei soggiorni - che si aggira mediamente intorno ai 4 pernottamenti - sia per quanto concerne l'intensità dei flussi di visitatori stranieri, in prevalenza tedeschi e svizzeri, che sempre più numerosi scelgono di godersi quest'ultimo scorcio d'estate nella nostra provincia. Non abbiamo lavorato con cifre da tutto esaurito; ma, visto il periodo, non possiamo nemmeno lamentarci".

Il mese appena iniziato andrà, invece, incontro a un fisiologico calo delle presenze, che andranno sempre più scemando col procedere delle settimane. Come si apprestano dunque gli operatori del settore ad affrontare un lungo inverno? "Molti albergatori - risponde Capillo - stanno già programmando un periodo di chiusura. Una pausa che avrà come scopo principale quello di contenere i costi di gestione delle strutture e di predisporre quei piccoli e indispensabili lavori di manutenzione. Alcuni operatori del settore stanno addirittura valutando l'idea di chiudere per i quattro mesi invernali concedendosi, loro malgrado, un lungo periodo di ferie". Saranno soprattutto le grandi strutture alberghiere, quelle legate a un turismo di lusso, a stagionalizzare l'apertura; dando, in alcuni casi, appuntamento alla prossima primavera. Anche le festività natalizie, infatti, non promettono nulla di buono "L'impresa di destagionalizzare i flussi turistici di cui tanto si parla - conclude Capillo - rimane al momento un'utopia. Fino a quando non si provvederà a calendarizzare una serie di eventi e di iniziative, in grado di fungere da attrattori, si vivranno inverni cupi, che mettono a dura prova l'esistenza stessa di un intero settore".

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