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Mercoledì 3 Luglio 2024
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«Se il porto chiude, noi affondiamo»

Confcommercio. Allarme degli operatori del settore preoccupati dall'avvio dei lavori alle banchine

Siracusa, 15/02/2014

Paralizzare le attività portuali comporterebbe una riduzione degli approdi navali pari al 40% con ricadute negative per l'economia. Al momento gli operatori portuali hanno una settantina di prenotazioni, ma è stato stimato che la ripresa dei lavori del porto provocherà - secondo Francesco Diana, presidente della categoria "Attività Portuali di Confcommercio" - una perdita di almeno una trentina di navi.

Un calo che comprometterà anche altri settori. Infatti, è stato valutato che i turisti da crociera spendono una media dai 90 ai 130 euro al giorno per servizi e acquisti in città. «Da noi - precisa Diana - si attestano circa 10mila presenze l'anno sia con le navi da crociera sia con imbarcazioni medio-piccole. La preoccupazione maggiore è per i prossimi lavori alle banchine, che potrebbero bloccare gli arrivi delle navi. Per questo chiederemo all'amministrazione comunale di razionalizzare i lavori, per evitare che l'intero comparto e l'indotto si fermino. Almeno una banchina deve restare disponibile, perché già in passato i precedenti lavori hanno bloccato parte dell'attività crocieristica. Siamo favorevoli ai lavori di ammodernamento riqualificazione, ma siamo contrari alla chiusura di larga parte del porto. Fatto che corrisponderebbe alla cessazione di attività del comparto. Il porto di Siracusa - continua Diana - è in forte sofferenza rispetto agli altri siciliani. Tra l'altro è di ieri la notizia che la compagnia crocieristica Msc farà tappa a Trapani e porterà lì 50mila passeggeri».

Il porto è un'attività che va resa fruibile, per questo la categoria ritiene importante la razionalizzare dei lavori alle banchine. Ma non solo. Va creato - secondo gli operatori - un servizio di battelli da Ortigia all'Isola, e bisogna investire sulla formazione degli agenti ed operatori marittimi. «Rilanciare il porto - precisa Diana - significa anche snellire i collegamenti dalla città alle zone di mare. Per questo abbiamo chiesto all'amministrazione comunale di ripristinare il servizio di traghetti dalla Marina a Punta del Pero. Si tratta di un servizio che è piaciuto molto, infatti sono stati circa 40mila passeggeri in un anno che hanno percosso il tragitto. La tratta è stata realizzata solo con le forze di una cooperativa, ma per ricominciare avrebbe bisogno di qualche incentivo».

Il presidente di Confcommercio Sandro Romano ha sottolineato l'importanza delle attività portuali per la nostra città. «La città può rifiorire solo attraverso il mare e il turismo anche perché non abbiamo altre "vie" di collegamento efficaci (in quanto mancano i treni e la città è sprovvista di aeroporto). È indispensabile creare un'attenta programmazione tra le parti interessate e l'amministrazione. Quest'ultima deve salvare la stagione della categoria che al momento si profila come l'unica possibilità d'uscita nel momento di crisi».

Motivo per cui, è stato chiesto al Comune l'istituzione di una consulta in grado di presentare le istanze che riguardano gli operatori portuali, e un tavolo tecnico per cercare soluzioni alternative all'eventualità che i lavori possano bloccare il turismo da crociera. «Confermo - dice l'assessore alle Infrastrutture Alessio Lo Giudice - la piena apertura dell'amministrazione al confronto, anche perché ci siamo trovati da 7 mesi a questa parte a gestire una situazione difficile per la prosecuzione dei lavori. Da un lato questi devono riprendere per completare l'opera nel minor tempo possibile, dall'altro dovremo rispettare le istanze degli operatori. Anche noi abbiamo un dialogo aperto con la Msc crociere, compagnia che attende di conoscere indicazioni certe sui tipi di banchina per le manovre di navi. Possibilità che non ci lasceremo scappare». Dunque anche l'amministrazione comunale sembra riconoscere alla categoria la funzione di traino per risollevare Siracusa dalla crisi.

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