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Porto Grande, banchine limitate 5 navi da crociera vanno altrove

Turismo negato. Le imbarcazioni più grandi non possono ormeggiare

Siracusa, 18/05/2014

Banchine del porto off limits per le imbarcazioni troppo grandi. Come spiega infatti il presidente delle Attività portuali di Confcommercio, Francesco Diana «al momento è disponibile la banchina numero 5, quella di fronte alla Capitaneria di porto, dove però possano attraccare soltanto navi di una lunghezza non superiore a 150 metri.

In alcuni, eccezionali casi, per l'abilità dei piloti del porto, possono ormeggiare anche imbarcazioni di 160 metri. Ma non di più. C'è poi un'altra possibilità per le navi più piccole, quella di attraccare cioè nei 70 metri disponibili della banchina numero 11, quella del Foro italico».

Ma a tutte le altre navi più grandi e dunque con un elevato numero di passeggeri a bordo non resta che fermarsi in rada per poi procedere, tramite imbarcazioni più piccole, al trasbordo dei passeggeri. Un servizio che oltre ad avere un costo, comporta comunque qualche disagio. Per questo molte imbarcazioni - yacht, ma soprattutto navi da crociera - preferiscono attraccare direttamente al porto. E, in alcuni casi, se ciò non è possibile, allora scelgono di andare altrove, magari in città vicine. I fatti lo confermano.

«Almeno cinque navi da crociera - rileva Francesco Diana - hanno disdetto il loro arrivo a Siracusa, optando per Catania, proprio per la mancata possibilità di ormeggiare direttamente al porto». Una realtà che, tradotta in numeri, vuol dire perdita di almeno 2.000 turisti, dato che in media una nave da crociera ospita circa 400 passeggeri. Si tratta perlopiù di visitatori di ogni nazionalità che, seppur per poco tempo - in genere le grandi imbarcazioni si fermano in città circa dodici ore - avrebbero però contribuito a sollevare le sorti del commercio locale, comprando un gadget o un gelato, mangiando in un ristorante o in un bar e visitando più un sito d'interesse storico artistico: per una spesa totale, secondo studi del settore, di circa 100 euro a testa.

E invece no. Siracusa si trova a subire una grave perdita, resa se possibile ancora più amara da un momento economico difficile come quello attuale.

Perché i mancati turisti, oltre ad acquistare souvenir nei negozi della città o fermarsi a mangiare un gelato o a prendere un caffè nei bar di Ortigia, molto probabilmente avrebbero portato con sé il ricordo, per poi raccontarlo ad amici e parenti, della magia di Ortigia, del fascino del barocco e della bellezza del mare di Siracusa. In un investimento non indifferente in termini di immagine e di promozione del territorio.

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