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Commercio, la contrazione delle vendite si attesta al 15%

se il potere di acquisto delle famiglie non torna a crescere è impossibile attendersi una ripresa

Siracusa, 22/09/2014

Ennesima contrazione delle vendite per il commercio aretuseo. Le associazioni di categoria stimano un ulteriore calo che si attesta intorno al 15%. Il trend negativo ha segnato la stagione estiva 2014 e si pensa proseguirà inarrestabilmente la sua discesa anche in autunno e in inverno.

E se fino a pochi mesi fa era il segmento medio-basso del settore abbigliamento e calzature a soffrire maggiormente ora il fenomeno comincia a intaccare anche le fasce medio-alte. «Troppi fattori remano contro la ripresa dei consumi - sottolinea Sebastiano Brocca, presidente provinciale FederModa - a cominciare dal clima con le sue temperature decisamente al di sopra della media stagionale».

Le insidie, però, non finiscono qui e il fattore climatico rappresenta il vano tentativo di nascondersi dietro a un dito. Se il potere d'acquisto delle famiglie non torna a crescere è impossibile attendersi una ripresa. Si tenta, così, di aguzzare l'ingegno e di far scendere in campo strategie che consentano al commercio aretuseo di trovare quegli appigli in grado di resistere alla spirale recessiva. La via d'uscita, però, ribadiscono le associazioni di categoria non può essere individuata in un anticipo del periodo dei saldi, ne tantomeno in una scontistica che mette in moto meccanismi di concorrenza spesso sleali, che finiscono per minacciare la sopravvivenza stessa del settore.

«Lavorare sottocosto per 365 giorni l'anno - sottolinea Brocca - non apporta alcun beneficio anzi conduce alla rovina anche le aziende più rodate. E' chiaro, infatti, che lavorare riducendo costantemente i già limitati margini di guadagno non può che affossare ancora di più un commerciante. Le attività che hanno perseguito questa distorta politica dei prezzi hanno chiuso i battenti perché non riuscivano a far quadrare i conti, compensando le uscite con le entrate. I commercianti di buon senso tenteranno, invece, di contenere a monte i costi di listino sui prodotti della nuova stagione e di fare ordini molto oculati».

Altro fenomeno che ha compromesso l'andamento dei fatturati dei mesi estivi è stato il calo delle vendite, dovuto alla minore disponibilità di spesa anche dei turisti. Nonostante, infatti, la crescita a due cifre delle presenze estive questo dato positivo non si è tradotto in crescita dei fatturati per gli esercenti locali. «Non puntavamo di certo - spiega Brocca - sui connazionali, le cui ristrettezze economiche sono ormai note, quanto sugli stranieri, collaudati amanti delle griffe. E invece - causa anche i lavori in corso al Foro Italico che hanno allontanato dalle nostre coste la fetta più facoltosa di visitatori - la stagione si è conclusa sottotono».

A dipingere scenari altrettanto bui anche Confesercenti: «La stagione - dice Arturo Linguanti, presidente provinciale - non è andata bene nemmeno per gli albergatori nonostante si sia parlato di sold out. Le strutture ricettive, infatti, pur di lavorare hanno dovuto abbassare il tariffario riducendo gli utili. Non bisogna, poi, dimenticare che a Siracusa c'è un turismo mordi e fuggi che non apporta alcun beneficio all'economia locale e che ha determinato la chiusura di grandi alberghi con più di 300 posti letto».

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