Squillaci (Confcommercio) e il caro carburante «L'unica soluzione? Il prezzo | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
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Squillaci (Confcommercio) e il caro carburante «L'unica soluzione? Il prezzo

Il crollo del prezzo del petrolio che non ha effetti immediati sul prezzo alla pompa nei distributori siciliani sta alimentando il dibattito tra gli stessi operatori del settore

Agrigento, 11/12/2014

Il crollo del prezzo del petrolio che non ha effetti immediati sul prezzo alla pompa nei distributori siciliani sta alimentando il dibattito tra gli stessi operatori del settore. «Il gestore - ha detto Maurizio Squillaci, vicepresidente nazionale della federazione dei gestori degli impianti di carburante stradali, riprendendo le parole del coordinatore di Assopetroli Luciano Parisi - è l'ultimo costo della filiera che poi "crea" il prezzo alla pompa. Le voci relative al gestore incidono per 3,5 centesimi per ogni litro di carburante. E non mi sorprende che negli impianti senza gestore il prezzo sia più basso di 10 o 15 cents al litro».

Squillaci è tra quelli che propone - ma si tratta più di una provocazione che di una ipotesi percorribile - del ritorno al prezzo controllato da parte dello Stato: «I consumatori penso si siano accorti che il Governo, qualunque esso sia, non ha mai contestato l'aumento del carburante. Non lo fa perché quando aumenta lo Stato fa cassa due volte. E il bello è che con i provvedimenti contenuti nella Legge di Stabilità è molto probabile un aumento delle accise. Gli automobilisti sappiano che ogni 10 euro spesi per fare rifornimento 7 vanno allo Stato».

Squillaci ha anche qualche dubbio sulla ipotesi della ristrutturazione della rete: «Aumenterebbe l'erogato medio e quindi diminuirebbero le spese ma vi siete mai chiesti perché le aziende hanno venduto ai privati gli impianti piccoli? Se ne sono semplicemente liberati mettendo a rischio la sicurezza». Senza contare che la ristrutturazione della rete avrebbe anche conseguenze sul piano occupazionale visto che in Sicilia gli addetti sono quasi 10 mila.

«La nostra proposta - dice Squillaci che è della Confcommercio - è quasi "eversiva". Al di là di quello che impone la Ue e lo stesso Antitrust la soluzione è tormare al prezzo controllato stabilito dallo Stato. È l'unico sistema per far sì che le Compagnie petrolifere la smettano di dettare loro le regole e i prezzi».

Squillaci ha anche posto l'accento sul proliferare delle pompe senza gestore, dove cioè l'automobilista fa da solo rifornimento: «Se si fa una analisi del rischio - dice subito Squillaci - bisogna dire che il carburante è considerato una merce pericolosa e inoltre è cancerogena "a crudo", anche se è vero che il cliente non è esposto come lo è un addetto. In alcuni paesi, come ad esempio l'Olanda, c'è una inversione di tendenza e si sta tornando al servito. Mi sembra la dimostrazione che in Italia ci sia qualcosa che non quadra. Non ci deve deve essere l'equivoco del consumatore costretto grazie ad uno sconto a rifornirsi da solo, sottovalutando però le questioni legate alla sicurezza e alla salute».

E sempre in difesa dei gestori («che - dice Squillaci - paradossalmente incassano di più quando il prezzo è più basso perché guadagno a litro venduto») il vicepresidente nazionale della federazione che riunisce i gestori degli impianti di carburante ha anche posto un altro "problema": «Di fatto il gestore fa l'esattore dello Stato investendo i propri capitali».

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