Falsi capi d'abbigliamento Made in Italy: denunciato | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
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Falsi capi d'abbigliamento Made in Italy: denunciato

Vendeva nel suo negozio capi d'abbigliamento a prezzi da vero affare. Peccato, però, che a un controllo da parte dei militari della guardia di finanza, quegli stessi prodotti erano di fatto taroccati, di qualità pessima, a cui erano state applicate etichette di marche e griffe note per attirare gli ignari acquirenti.

Siracusa, 30/09/2015

Vendeva nel suo negozio capi d'abbigliamento a prezzi da vero affare. Peccato, però, che a un controllo da parte dei militari della guardia di finanza, quegli stessi prodotti erano di fatto taroccati, di qualità pessima, a cui erano state applicate etichette di marche e griffe note per attirare gli ignari acquirenti. L'operazione é stata sonata a termine dai finanzieri della compagnia di Siracusa, i quali hanno eseguito diversi interventi nelle attività commerciali soprattutto in Ortigia. Particolare attenzione é stata dedicata al cosiddetto made in Italy.

ln tale contesto, i militari delle fiamme gialle hanno passato al setaccio un`attività commerciale che opera nel Centro storico, gestita da un siracusano, che esponeva per la vendita capi d'abbigliamento apparentemente prodotti da industrie nazionali. ln effetti, la guardia di finanza ha scoperto che l`esercente si approvvigionava di centinaia di capi d'abbigliamento provenienti da Paesi non appanenenti all'Unione europea. Dopo aver rimosso le etichette originarie, per non consentirne la tracciabilitá, applicava manualmente noti marchi di fabbrica italiani. In questo modo traeva in inganno i clienti, convinti di avere acquistato prodotti italiani di marca e non quelli di dubbia provenienza oltre che di qualità inferiore.

ll controllo delle fiamme gialle é stato esteso in altri 2 locali nella disponibilità dello stesso commerciante, dove sono stati sequestrati centinaia di capi di vestiario di qualità scadente ma rivenduti a prezzi elevati per un valore di diverse migliaia di euro. Nono state rinvenute anche migliaia di etichette e di targhette pronte per essere apposte sui capi d'abbigliamento e attrezzature idonee per favorire l`attività illecita. Nell'ambito dello stesso controllo é stato riscontrato all'interno del negozio un dipendente che lavorava in nero. ll titolare dell'attività é stato denunciato per il reato di ricettazione per avere detenuto merce di dubbia provenienza e vendita di prodotti industriali recanti segni ed etichettature mendaci.

‘Esprimo il mio personale plauso e ringraziamento per l'attività svolta dalla guardia di finanza dl Siracusa - ha commentato il presidente provinciale di Confcommercio, Sandro Romano - é un`attività che non si limita soltanto alla tutela dell'economia sana della nostra città ma, soprattutto, alla tutela della salute pubblica. E' inconcepibile che in un negozio accada ciò e per tale motivo esorto l consumatori a stare attenti: il prezzo troppo basso é certamente sinonimo di merce contraffatta o ricettata`.

La Confcommercio ha raggiunto un accordo con l`unione nazionale dei consumatori per la tutela degli utenti a garanzia della veridicità dei prodotti in vendita. ‘Abbiamo anche partecipato a una riunione convocata dal prefetto Gradone - dice Romano - nel corso della quale abbiamo affrontato ll tema dell`abuslvismo e della prevenzione oltre che della repressione del fenomeno della contraffazione.Bisogna avere bene in mente che contraffazione uguale a malaffare`. Anche per il presidente di Confesercenti, Arturo Linguanti, la nuova operazione dei militari della guardia di finanza sul fronte del falso di marca, é da mettere in evidenza. ‘ È una risposta importante nei confronti non soltanto dei commercianti onesti i quali pagano le tasse e vendono prodotti confacenti con la qualità e a prezzi ragionevoli - dice - sono convinto che la stragrande maggioranza dei negozianti sia in regola. Penso ai negozi in franchising che sono costretti per contratto a prendere in carico prodotti di quella determinata marca senza deviare di un solo centimetro da questi parametri di qualità altrimenti incappano in sanzioni. Nel caso specifico, immagino si tratti di un negoziante il quale, forse per fare fronte alla crisi, ha cercato di fare il furbo ma le bugie hanno le gambe Corte e prima o poi vengono scoperte`.

La guardia di finanza ha esteso i controlli nei confronti di venditori ambulanti nei mercatini rionali. Hanno rinvenuto e sequestrato migliaia di articoli di bigiotteria, privi di etichettatura e quindi senza la dicitura del Paese d`origine e senza specificare con quali materiali gli oggetti siano stati realizzati. La preoccupazione dei finanzieri é che siano realizzati con materiali ritenuti potenzialmente nocivi per la salute di coloro che li indossano.

I responsabili delle attività illecite sono stati sanzionati e segnalati all`autorità giudiziaria, che dovrà disporre anche la distruzione degli oggetti sequestrati perché non commercializzabili.

‘Quello che più deve essere tenuto in considerazione - spiega il presidente di Confcommercio - é il rispetto della salute dei consumatori.Che senso ha acquistare, ad esempio, un paio di scarpe contraffatte quando poi influiscono sulla funzionalità degli arti inferiori quando non provochino patologie che si ripercuotono sulla spesa sanitaria? E poi, il fenomeno del lavoro nero é davvero una concorrenza sleale sia nei confronti dei commercianti onesti sia per gli stessi lavoratori, che si vedono negati i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione`.

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