Autorità portuale da Augusta a Catania, Confcommercio non ci sta e chiede un incontro col ministro Delrio | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
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Autorità portuale da Augusta a Catania, Confcommercio non ci sta e chiede un incontro col ministro Delrio

Siracusa, 01/02/2017

Confcommercio Siracusa non ci sta e dichiara tutto il suo sostegno ad Assoporto contro la decisione del ministero delle Infrastrutture di spostare per i primi due anni la sede dell'Autorità di sistema portuale della Sicilia Orientale da Augusta a Catania.

Una decisione, questa, considerata sia dalla classe politica, sia dalle associazioni di categoria un vero e proprio «scippo» per il territorio siracusano, visto e considerato che il porto megarese è l'unico Porto «Core» della Sicilia e che fa parte della Rete europea Ten-T (corridoi europei dei trasporti), a differenza del porto di Catania, che non rientra in nessuna delle due classi di merito europee, generalmente assegnate su basi motivazionali tecniche.

Il ministro, che fino a qualche mese fa aveva affermato che la sede legittima, così come da riforma, sarebbe stata Augusta, sembra aver sconfessato se stesso e le valutazioni europee, a quanto pare però sotto indicazione del Governatore regionale, Rosario Crocetta, che in una comunicazione del settembre 2016 aveva indicato Catania come sede dell'Autorità portuale.

«Abbiamo coinvolto la Confcommercio Catania, Sicilia e la Confederazione nazionale - ha sottolineato Sandro Romano, presidente Confcommercio Siracusa - per affrontare in tutte le sedi lo scippo che si sta consumando in questi giorni. Abbiamo chiesto al nostro nazionale l'incontro urgente con Del Rio e, invece, alla consorella di Catania di supportare la nostra iniziativa anche nei tavoli catanesi qualora invitati. In tutto il sistema di Confcommercio, a tutti i livelli, non si comprende questa scelta proposta da Crocetta e avallata del ministero. Aspettiamo la risposta del Ministro e gli consegneremo, insieme ai colleghi di Assoporto, le nostre richieste chiare ed inequivocabili«.

A sostegno della tesi pro Augusta ci sarebbero inoltre motivazioni di ordine tecnico. Il porto di Augusta, infatti, per estensione e per numeri di movimentazione merci non può essere certo paragonato a quello di Catania, che rimane limitato, per quanto riguarda la superficie operativa e dello specchio acqueo. Basti pensare che la Rada Megarese potrebbe contenere circa tredici volte la superficie del porto di Catania. Anche se città Metropolitana, la città etnea non può competere con Augusta.

Inoltre, anche il capitale umano che orbita intorno al porto di Augusta fa pendere la bilancia dalla parte della città megarese, grazie allo straordinario valore che in termini di know how possiedono le maestranze locali. Infine, la facile accessibilità all'infrastruttura portuale megarese grazie alla vicina autostrada, rende ancora più incomprensibile la decisione del ministro, oltre che inopportuna.

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