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Pos obbligatorio, negozianti confusi

Confcommercio e Confesercenti: «La macchinetta per le plastic card è in uso da anni. La nuova legge è tardiva»

Siracusa, 01/07/2014

Pos obbligatorio per tutti. Lavoratori autonomi, partite iva, liberi professionisti, commercianti non dovranno farne a meno. In teoria sarà così, in pratica no. Chi non si adeguerà, infatti, non sarà sanzionato. Per pagamenti superiori a 30 euro i consumatori possono pretendere di utilizzare bancomat, carta di credito o post pay. E ogni "strisciata" al commerciante costa il 2% (il costo della commissione bancaria) dell'importo totale.

Una misura, quella entrata in vigore ieri, voluta per rendere tracciabili i pagamenti, riducendo al minimo il rischio di evasione fiscale. Tanto rumore per nulla, però, a giudizio di Confcommercio perché gli esercenti sono già muniti da tempo del dispositivo di pagamento elettronico che serve per ridurre al minimo indispensabile la circolazione di carta moneta. «Forse - dice il presidente Romano - solo alcune mercerie o piccole attività sono sprovviste.

Il pos è presente ormai da anni e dunque mi chiedo perché se ne parli così insistentemente. Conviene a tutti i negozianti possederlo e i costi per chi è iscritto alla nostra associazione sono davvero bassi visto che esiste da tempo una convenzione con alcuni Istituti di credito siracusani».

Sulla stessa lunghezza d'onda Arturo Linguanti, presidente di Confesercenti. A suo giudizio però occorrerebbe fare qualcosa per venire incontro a chi opera nelle aree mercatali, via De Benedictis, piazza Sgarlata e viale dei Comuni. «Giusto al momento non prevedere sanzioni perché - dice - bisogna andare per gradi. Noi siamo in stretto contatto con le banche perché forniscano pos a batteria agli ambulanti a prezzi ridotti».

Ai pos dovranno adeguarsi anche i professionisti. «Non noi avvocati - spiega il presidente dell'Ordine forense di Siracusa, Alvise Troja - dato che il nostro consiglio nazionale ha già emanato una circolare con cui ha chiarito che siamo esentati da questo obbligo. Lo ha detto il ministro della Giustizia che ha risposto ad una nostra sollecitazione. E poi molte persone che in Sicilia si rivolgono ai legali non posseggono neanche il conto corrente…».

A Siracusa non tutti sanno che l'obbligo è scattato da ieri. «Non ne sapevo nulla - dice il barista Eugenio Rubino - e il pos, comunque, non mi serve anche perché raramente emetto scontrini per oltre 30 euro. Sarebbe una spesa inutile».

Corrado Lentini, gestore di una merceria al viale Zecchino, si è disfatto del pos due settimane fa. «E' un salasso per una piccola attività come la mia e sono più le spese che i guadagni effettivi. Questa esperienza è durata un anno: speravo di incentivare i clienti a venire qui proprio perché davo anche la possibilità di pagare con bancomat. Invece le transazioni sono state davvero poche. Il pos però ha un costo e in tempi di crisi economica, le spese inutili vanno eliminate».

Salvina Attardo gestisce una bottega di generi alimentari in viale Tunisi. «L'ho aperta un mese fa, per il pos ci sarà tempo. Probabilmente me ne doterò ma al momento non rientra tra le priorità».

Chiaro anche Erminio D'Anna, titolare di un bar in corso Umberto. «Che me ne faccio del pos? In vent'anni mi sarà capitato un paio di volte che qualcuno abbia chiesto di pagare con il bancomat».

Salvo Carnemolla, che ha un negozio di articoli sportivi in via Bengasi, spiega invece che lui del pos non può farne a meno. «A prescindere da questa legge, che non ho ancora capito, visto che non prevede punizioni, per me il pos significa lavorare. I costi ci sono, ma li sopporto. L'alternativa sarebbe chiudere visto che molte delle attrezzatture che vendo hanno un prezzo superiore ai 100 euro. Per ogni transazione, però verso il 2% alla banca, una commissione a mio avviso troppo alta». Carla Ulivieri, titolare di una cartolibreria in viale Teocrito, di pos ne ha due: «Uno però lo sto togliendo. Il pos costa, è chiaro, ma ora è anche obbligatorio per legge: mi farà compagnia fin alla pensione».

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